Il gip Maria Vittoria Foschini, a conclusione della breve udienza di convalida, nel corso della quale Giulio Murolo si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha convalidato l’arresto in flagranza dell’autore della strage di Miano ed ha emesso nei suoi confronti una ordinanza di custodia in carcere. Murolo è detenuto da solo in una cella, dove viene sorvegliato costantemente anche per evitare gesti autolesionistici. Murolo ”è apparso lucido e ben orientato nel tempo e nello spazio” secondo quanto riferito da fonti degli inquirenti. Il gip Foschini ha motivato il provvedimento soprattutto con la ”pericolosità sociale” dell’indagato. Nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm Roberta Simeone e coordinato dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, a Murolo sono contestati i reati di strage e detenzione illegale del Kalashnikov sequestrato nella sua abitazione insieme con altre armi di cui era, invece, legalmente in possesso. Il suo legale, avvocato Carlo Bianco, ha riferito che Murolo era disperato e ha pianto molto, era probabilmente anche sotto l’effetto di tranquillanti.