Un nuovo sequestro “per equivalente” è stato eseguito dalla Gdf di Napoli nei confronti dell’imprenditore Fedele Ragosta, titolare dell’omonimo gruppo: l’ammontare è di 71 milioni di euro. Nel marzo scorso, il gruppo fu colpito da un altro sequestro preventivo per la somma di 263 milioni, in relazione a un’evasione dell’Iva. La misura odierna – emessa dal gip di Nola su richiesta della locale procura – riguarda beni nella disponibilità dello stesso Ragosta, della moglie Annamaria Iovino e del congiunto di quest’ultima Gabriele Iovino. Secondo l’accusa, tra il 2007 e il 2011 i coniugi Ragosta avrebbero evaso Irpef per circa 64 milioni; altri 7 milioni sarebbero relativi a un’evasione di Ires e Iva nell’anno 2008 da parte della Imi Sud srl, amministrata da Gabriele Iovino. I coniugi Ragosta sono accusati di dichiarazione infedele ma anche di appropriazione indebita aggravata. I due, si legge in una nota della procura di Nola, avrebbero ricevuto nel tempo dalle società Dagar e Imi Sud bonifici bancari per circa 165 milioni di euro, “a titolo di restituzione di fittizi finanziamenti nella loro qualità di soci”. Tali somme costituiscono “illeciti proventi da assoggettare a tassazione”