Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota stampa di Fedele Ragosta in merito al nuovo sequestro beni per un valore di 71 milioni di euro. “Sono ormai vittima di un sistema impazzito, senza logica. Sono anni ormai che si legge di continui sequestri ai miei danni, ma si tratta in realtà sempre del sequestro degli stessi beni, basati sempre sulla stessa ipotesi di evasione. Ritengo vi sia un vero e proprio corto circuito dovuto alla costruzione di diverse ipotesi di reato, portata avanti da diverse procure, ma sempre a partire dallo stesso fatto. In effetti, alla data odierna si possono contare ben 4 sequestri sugli stessi beni, nonché una ventina di procedimenti penali e circa 60 procedimenti tributari e, mi preme ribadirlo, sempre basati sullo stesso fatto, ossia se sia legittimo o meno il condono tributario cui ho aderito. Mi pare una assurdità inaudita dovuta alla moltiplicazione di norme che finiscono per accavallarsi e sovrapporsi, una moltiplicazione senza alcun senso che comporta soltanto costi inutili allo stesso Stato. Ho investito in progetti imprenditoriali sani e solidi, contribuendo con il mio impegno a far nascere oltre 500 posti di lavoro. Ho soltanto aderito ad una Legge promulgata dallo Stato e non dal sottoscritto, eppure vengo criminalizzato con numerosissimi processi come raramente è accaduto nella storia di questo paese. Di fatto mi è stato sottratto anche il diritto di difesa. Con tutte le risorse sequestrate non posso difendermi adeguatamente. La mia unica colpa è l’aver aderito ad un condono e di aver investito in aziende, creando posti di lavoro. Sono certo che prima o poi qualcuno si accorgerà di questo corto circuito e sono dispiaciuto per le centinaia di lavoratori che lavorano per le aziende sequestrate. Concludo sottolineando che se in relazione allo stesso fatto vi sono numerosissime ipotesi di reato distinte, basate su altrettante interpretazioni proposte dalle decine di magistrati impegnati sulla vicenda, significa che probabilmente le norme non sono poi così chiare!” Ringraziando per l’attenzione prestata al mio pensiero, porgo distinti saluti”.