Un violento regolamento di conti tra detenuti avvenuto nel carcere di Arienzo (Caserta) è stato denunciato dal Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria (Sappe). Un detenuto napoletano ­ secondo quanto riferito ­ ha colpito un altro recluso al volto con un coltello rudimentale ricavato da un ferro del fornelletto in dotazione ai detenuti per prepararsi i pasti.

Il Sappe critica apertamente la cosiddetta “vigilanza dinamica”, definendola una “favola”, e il “regime penitenziario aperto”, perché entrambi gli strumenti “non tengono conto della realtà delle carceri, che non sono collegi per educande”. Attacca Donato Capece, segretario generale del Sappe, in quanto “la situazione nelle carceri ­ dice ­ resta sempre allarmante, nonostante in un anno il numero dei detenuti sia calato, ad Arienzo, di sole 17 unità: dai 93 del 30 aprile 2014 si è infatti passati agli attuali 76, mentre a livello nazionale sono oggi detenute 53.498 persone rispetto alle 59.683 dello scorso anno (circa 6.000 in meno). Tutto ricade sulle spalle dei poliziotti che, seppur in numero esiguo e con mezzi vecchi e fatiscenti ­ prosegue Capece ­ continuano a sventare suicidi, a gestire eventi critici come gli atti di autolesionismo, le aggressioni, le risse”.

 

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