Sabato 20 Giugno 2015, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il Movimento dei Migranti e Rifugiati di Caserta, insieme all’associazione dei Senegalesi, al Centro sociale “Ex Canapificio”, alla Caritas Diocesana, alla Fondazione “Migrantes”, all’ISSR “S. Pietro”, al Comitato del Quartiere Acquaviva “Città Viva”, ha indetto una Manifestazione che partirà dalla stazione di Caserta alle 10 e attraverserà la città per arrivare al piazzale della Prefettura. Sarà una giornata di rivendicazione e non solo di celebrazione. Mentre nel Mediterraneo migliaia di persone continuano a morire e il business nato sulla pelle dei rifugiati cresce e si espande con scandali ormai all’ordine del giorno, gli ultimi proprio della provincia di Caserta, le istituzioni hanno scelto, ancora una volta, di essere indifferenti prendendosi delle grosse responsabilità in merito alla vita di migliaia di immigrati e rifugiati presenti sul territorio. Gli immigrati e i rifugiati porteranno tende, coperte e viveri per essere pronti a presidiare la piazza della Prefettura fin quando non saranno accolte le loro richieste. Hanno, infatti, chiesto un tavolo istituzionale in Prefettura per incontrare, oltre al Prefetto e al Questore di Caserta, rappresentanti delle Istituzioni a livello nazionale, regionale e locale, per discutere di proposte concrete in merito a una emersione dall’irregolarità per gli immigrati e i rifugiati che non hanno ancora il permesso di soggiorno e azioni volte a creare percorsi di formazione professionale e linguistica. Hanno già avuto l’appoggio delle centinaia di migranti ospiti nei vari alberghi della provincia di Caserta, del movimento dei Disoccupati Organizzati di Napoli, di Parlamentari, personalità della cultura e del mondo dello spettacolo. La mobilitazione di sabato è la risposta a mesi di immobilismo delle Istituzioni nazionali e locali, che dopo una manifestazione di quasi cinquemila persone lo scorso ottobre 2014 a Castel Volturno, organizzata in seguito alla sparatoria contro due immigrati da parte di alcuni camorristi della zona di Pescopagano/Mondragone nel mese di luglio, hanno disatteso le promesse fatte agli immigrati e ai rifugiati. Ma ad oggi nulla è cambiato e la rabbia in questi mesi è salita. Oggi come allora, in un momento molto critico e particolare nel quale il territorio di Castel Volturno rischiava di tornare alla ribalta delle cronache nazionali per gravi episodi di camorra e guerra tra poveri, le proposte avanzate furono azioni concrete per combattere la povertà, il degrado, la mancanza di lavoro e di prospettive che, complice anche l’abbandono da parte delle istituzioni, hanno alimentato negli anni uno scontro tra i residenti e gli immigrati. Proposte accolte ad ottobre in modo positivo ma non ancora trasformate azioni concrete. Il Ministero dell’Interno e la Prefettura, infatti, continuano ad essere assenti e nulla dicono o fanno di fronte al fatto che la Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale di Caserta continui a negare la protezione e dunque il rilascio del permesso di soggiorno a chi ne avrebbe veramente bisogno, nonostante i tantissimi ricorsi accolti e vinti in Tribunale. La Questura pone tantissimi ostacoli al rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, spesso facendo perdere il lavoro a chi nel frattempo aveva stipulato un contratto e inoltre le azioni promesse per attivare percorsi di formazione e alfabetizzazione non sono mai partite, costringendo di fatto i tantissimi immigrati a continuare a vivere nel degrado, nell’invisibilità e in condizioni di sfruttamento. Ecco perché Sabato 20 Giugno, in una provincia già martoriata dall’assenza di lavoro, di prospettive per i giovani, dalla chiusura di fabbriche storiche, tra le strade di Caserta sfilerà anche la rabbia e la frustrazione di migliaia e migliaia di immigrati che resteranno in piazza per rivendicare i propri diritti e le promesse non mantenute.

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