Due carabinieri sono stati arrestati con l’ accusa di aver percepito denaro e telefoni cellulari da un imprenditore edile di Portici in cambio della mancata sanzione pecuniaria per inosservanza delle norme in materia di sicurezza in un cantiere della zona. Con loro è stato arrestato il titolare di un negozio di informatica e telefonia cellulare di Portici. I due militari, un maresciallo capo ed un brigadiere capo, in servizio a Portici, sono stati trasferiti agli arresti domiciliari dai loro colleghi del Comando Provinciale di Napoli e della Compagnia di Torre del Greco su disposizione della Procura di Napoli-sezione reati contro la pubblica amministrazione, guidata dal Procuratore aggiunto Alfonso D’ Avino. Secondo quanto emerso dalle indagini l’ imprenditore edile, convocato in caserma dopo l’ effettuazione di controlli sulla sicurezza in un cantiere, avrebbe versato 1200 euro ai due militari. Successivamente – tramite il titolare del negozio di elettronica, zio dell’ imprenditore edile – i due carabinieri avrebbero convinto l’ imprenditore a consegnargli due telefoni cellulari per un valore complessivo di circa 1000 euro. Le indagini che hanno portato all’arresto dei due carabinieri in servizio a Portici (Napoli), accusati di avere preso mazzette e telefoni cellulari da un imprenditore del posto, sono state eseguite dai militari del nucleo investigativo del reparto operativo dei carabinieri di Napoli. L’attività investigativa è stata coordinata dalla sezione reati contro la pubblica amministrazione della Procura della Repubblica partenopea. Il maresciallo capo e il brigadiere capo sono stati sospesi dall’impiego in via precauzionale. Per entrambi è stata formulata l’accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità