Il Comitato dell’Agro Caleno nacque oltre due anni orsono per contrastare ed impedire la costruzione di una centrale a biomasse sui terreni della ex Pozzi, territori fortemente compromessi perché violentati dalla speculazione e dall’ abbandono. Un Comitato Popolare esprime percorsi di partecipazione e strumenti di decisione dal basso che trasformano la democrazia rappresentativa (nei confronti della quale ormai si hanno forti dubbi di legittimità) in democrazia compiuta perché espressione delle reali esigenze di chi subisce quotidianamente soprusi, ingiustizie, sopraffazioni, prevaricazioni e vessazioni. Assemblee ed incontri pubblici, presidi, consigli comunali aperti, manifestazioni, cortei, commissariamento dal basso dei luoghi istituzionali hanno caratterizzato l’azione del Comitato ma anche inchieste, denunce, mappe del danno ambientale, comunicati stampa, vademecum, interventi negli istituti superiori, partecipazione alle audizioni e alle conferenze dei servizi dove, puntualmente e caparbiamente, si è conquistato un ruolo decisionale perché legittimato dal bisogno di difendere il territorio dal disastro ambientale, dalla speculazione selvaggia, dalla lotta contro un biocidio che sta annientando ogni forma di vita. Eppure nelle innumerevoli azioni messe in essere e nei tanti documenti prodotti mai, in nessuna occasione, compare un volto o una firma da offrire alla telecamera o al pollice alzato dei social perché l’obiettivo principe di un Comitato popolare è la riappropriazione dei luoghi che abita per arginare i ciclici progetti speculativi del potere di turno. Oggi si offre in pasto all’opinione pubblica la ecocatastrofe della ex Pozzi con mattatori, divi e show men a cui il Comitato chiede dove fossero quando: si è commissariato il comune di Calvi Risorta si è informata la comunità sulla pericolosità di una centrale a biomasse in un luogo già devastato e la si è organizzata in mobilitazioni e cortei di massa si sono presidiati i luoghi della Calce Idrata, della Cava Fabressa, dell’ex Tabacchificio, della Centrale Turbogas, della Biopower, del Gassificatorre capuano i sigilli popolari hanno chiuso i cancelli della ex Pozzi … e si potrebbe star qui ad elencare, ma un Comitato non lavora per apparire! Quando, fra qualche settimana, si spegnerà il led rosso del teleBastaobiettivo e le star saranno alla affannosa ricerca di altre catastrofi per il loro personale talent, il COMITATO DELL’AGRO CALENO continuerà la sua lotta , non per chiedere, ma per PRETENDERE -l’ immediata e totale bonifica dell’intera area della ex Pozzi e del rio Lanzi – l’immediato, assoluto e incondizionato divieto di costruzione di nuovi ecomostri – l’ immediato, urgente e indifferibile dirottamento dei flussi economici e finanziari per riqualificare l’Agro e restituirgli dignità e prospettive di sviluppo. Lo sappiano tutti, la democrazia partecipativa del Comitato Popolare continuerà la sua lotta incondizionatamente, utilizzando qualsiasi mezzo possibile, e impossibile, per difendere l’Agro Caleno centimetro per centimetro! Annunciamo già da adesso la data del 20 giugno, questo sabato, per un’iniziativa pubblica e popolare per ribadire, oggi ancor più di ieri, la netta contrarietà alla centrale a biomasse su un’area quale la ex-pozzi. Con l’hastag #noncopriteildisastro ci batteremo affinchè non sia seppellita più alcuna verità sugli scempi ambientali, che sia tutto portato alla luce e che si provveda ad una bonifica sotto stretto controllo popolare.

Comitato popolare per l’Agro Caleno : No Centrale a Biomasse

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