Questa mattina, la Squadra Mobile della Questura di Caserta, all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere (Sezione reati di criminalità comune), alle quali hanno collaborato anche i Carabinieri della Compagnia di Marcianise, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di: Francesco Petruolo, gravemente indiziato, insieme con altre persone, non ancora identificate, di concorso in rapina aggravata, sequestro di persona, porto e detenzione illegali di armi da fuoco. La misura cautelare è stata emessa a compendio di una meticolosa attività d’indagine relativa all’assalto al caveau dell’istituto di vigilanza “BTVs.p.a. – gruppo Battistolli”, sito presso il “Centro Orafo Tari” di Marcianise, compiuto nella serata del 26 settembre 2014 ad opera di ignoti. In tale occasione, i quattro rapinatori erano riusciti ad introdursi, con uno stratagemma, all’interno del “Centro Orafo” e, quindi, ad accedere al deposito, impiegando come “cavallo di troia” un furgone blindato riportante i colori, il logo e il numero di targa di un automezzo dell’Istituto di Vigilanza che quella sera avrebbe dovuto recarsi presso il suddetto deposito per effettuare operazioni di carico/scarico di valori. Dopo aver immobilizzato i due vigilantes in servizio al suo interno – potendo contare sul determinante contributo di un basista interno al citato centro orafo, la guardia particolare giurata Petruolo, appunto – i rapinatori erano riusciti ad asportare la somma di denaro di quindici milioni di euro circa. Peraltro, a seguito dell’allarme attivato da altro dipendente della “Battistolli”, in servizio in altra area dello stabile – il quale si era accorto tempestivamente della presenza della banda di rapinatori attraverso il sistema di video sorveglianza interno – gli stessi rapinatori erano stati costretti ad abbandonare il veicolo e l’intera refurtiva (è risultata mancante solo la somma di 15.000 euro), e a fuggire a piedi nelle campagne circostanti. Subito dopo, erano sopraggiunte numerose pattuglie di Polizia di Stato e Carabinieri. La doviziosa ricostruzione dell’evento delittuoso e l’individuazione della guardia particolare giurata quale “basista” sono stati peraltro consentiti dalle riprese dei sistemi di video-sorveglianza interni e dai rilievi tecnici del personale del della Scientifica. E’ risultato così che la guardia giurata aveva agevolato l’accesso al caveau dei rapinatori e neutralizzato la seconda guardia giurata e aveva aperto la porta blindata consentendo l’ingresso nell’area protetta.

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