Lo stabilimento Whirlpool di Carinaro non verra’ chiuso, ma proseguira’ l’attivita’ con 320 addetti, a fronte degli 815 attuali, su 18 turni e 8 milioni di investimenti. E’ quanto prevede il nuovo piano industriale di Whirlpool secondo quanto comunica in una nota il segretario gerenerale di Fim-Cisl, Marco Bentivogli, presente al tavolo in corso al Ministero dello Sviluppo Economico dove e’ in corso il confronto tra i vertici dell’azienda e i sindacati di categoria. L’azienda spiega che a Carinaro, giungeranno le parti di ricambio e i prodotti accessori provenienti dalle fabbriche europee e dai fornitori. Le attività all’interno del sito si focalizzeranno su magazzino, assemblaggio, confezionamento e spedizione ai clienti in tutta Europa, Medio Oriente e Africa. Di conseguenza, continua, il piano industriale presentato da Whirlpool prevede oltre al mantenimento di due sedi amministrative a Varese e Fabriano, l’assegnazione di una missione specifica per ogni sito rafforzando la presenza industriale in tutte le regioni in cui l’azienda opera in Italia con volumi in entrata da Cina, Turchia e Polonia. Confermato per il sito di Napoli l’investimento aggiuntivo per una nuova gamma di lavatrici a carica frontale rivolta al mercato extra europeo. Relativamente alla riconversione di None () è stata confermata l’intesa tra Whirlpool e la società Mole Logistica per l’acquisizione del magazzino e il riassorbimento di tutto il personale da parte della società. L’azienda, conclude la nota, ha confermato la volontà di minimizzare l’impatto sulle persone e sulle comunità coinvolte dando la disponibilità a non procedere a licenziamenti unilaterali fino alle fine del 2018; gestire le eccedenze attraverso ammortizzatori in flessibilità; agevolare le uscite attraverso mobilità incentivata su base volontaria o per accompagnamento alla pensione e favorire i trasferimenti presso altra sede del gruppo. Gli esuberi totali relativi al sito di Carinaro ammonterebbero, quindi, a circa 420 posti su un totale di 815 addetti, dal momento che 70 dipendenti possiedono gia’ i requisiti per andare in pensione. L’azienda, a quanto si apprende da fonti sindacali, punta a gestire tutti gli esuberi attraverso prepensionamenti ed esodi incentivati.

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