Piedimonte Matese- Quello che colpisce dell’infinito rimpasto di giunta, avviato dopo le dimissioni da assessore di Antonio  Ferrante e la decisione di azzerare l’esecutivo e d aprire alle quota rosa, adeguando lo statuto comunale per l’ingresso degli esterni, è la perdurante assenza di deleghe in mano ai tre assessori già nominati. Tutte le deleghe  sono concentrate nelle mani del sindaco impegnato a chiudere il cerchio(è un classico della politica piedimontese ridefinire gli equilibri nel periodo estivo quando  i ritmi rallentano ). Lo si nota nello spazio del sito ufficiale del comune  dedicato agli assessori (Attilio Costarella, Costantino Leuci e Danila Perri) : nomi , foto, indirizzo email e niente altro.  Il sindaco, a capo della lista di “Piedimonte Democratica”, procede calmo e guardingo, prima e dopo il turno elettorale delle regionali, nella confezione della  giunta in termini completi(così già è operativa e così potrebbe restare), sapendo che, comunque si muova, qualche scontento rimarrà  tra gli aspiranti (Catarcio, forte del sostegno del neo consigliere Gennaro Oliviero,  Iannotta in specie) .Ci provò senza particolare slancio il consigliere di minoranza di “Progetto Civico”,  Daniele  Ferrucci, in consiglio comunale, in tema,  a provocare il sindaco cercando di capire le sue intenzioni circa i modi tempi e contenuti del(possibile) completamento (ne mancano due): non ne ricavò un ragno dal buco.  Cappello ha dato una sorta di mandato esplorativo al capogruppo Fabrizio Pepe per avere qualche elemento in più( il partito è chiuso per ferie estive anticipate).La città aspetta , gli assessori aspettano le deleghe ma bisogna chiudere la partita interna.

Michele Martuscelli

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