Sono partite questo fine settimana le attività di raccolta firme per la presentazione, ai cittadini santantimesi, di cinque quesiti referendari. Il referendum, promosso dall’associazione Agorà e dal gruppo Sant’Antimo in movimento, ha già creato la prima polemiche. Il movimento 5 stelle santantimese, infatti, ha duramente attaccato pubblicamente i promotori dell’iniziativa parlando di un accordo non rispettato che avrebbe visto la partecipazione anche del movimento alla creazione del comitato referendario: “c’era un patto fra di noi – ha scritto Antonio Verrone, principale esponente del M5S locale – e cioè che ne avremmo discusso insieme questo fine settimana, definito bene i quesiti e che poi saremmo partiti insieme. Invece hanno voluto fare i furbetti anticipando tutto e tutti, lanciando locandine ed eventi che addirittura non fanno alcun riferimento al M5S S.Antimo, copiando e incollando semplicemente i quesiti referendari come avevamo proposto noi senza farsi nessuno scrupolo, semplicemente come se fosse partita da Agorà l’iniziativa referendaria. Alla polemica, l’associazione Agorà, ha risposto con un post su Facebook rigettando le accuse e sostenendo che mai alcun accordo era stato preso. Riguardo i contenuti dell’iniziativa referendaria, i cittadini santantimesi saranno chiamati a rispondere a quattro quesiti: il primo riguarda la possibilità di privatizzare i servizi cimiteriali, così come proposto dalla maggioranza in consiglio comunale; il secondo riguarda il ripristino del trasporto pubblico urbano; il terzo riguarda l’acquisizione al patrimonio comunale del Bosco di Capezzo, recentemente posto, in parte, sotto sequestro dalla magistratura a causa dello sversamento di rifiuti al suo interno; con il quarto ed ultimo quesito si verificherà il favore dei cittadini riguardo la possibilità di costruire parcheggi sotterranei a pagamento in alcuni punti del paese. La stessa Agorà, infatti, non molto tempo fa, ha reso noto con un comunicato lo spostamento del fondi europei “Jessica”, dalla ristrutturazione del vecchio mercato coperto, ormai da anni abbandonato, alla creazione di enormi parcheggi sotterranei a pagamento, per un costo totale ci circa 3 milioni di euro. Secondo l’associazione, trattandosi di finanziamenti a tasso zero e non a fondo perduto, l’enorme spesa dei parcheggi non sarebbe mai recuperabile data l’esiguità del flusso di autoveicoli sul territorio santantimese. E il tutto andrebbe a ricadere inesorabilmente ancora una volta sulle casse comunali e, quindi, nelle tasche dei cittadini.
Luca Leva
Giulia Ambrosio