Torna il nome di Lorenzo Diana nei verbali dell’interrogatorio di Antonio Iovine in cui viene evidenziato il modus operandi del clan dei casalesi per turbare il regolare svolgimento degli appalti nel comune di Villa di Briano. Iovine parla di buste aperte al fine di permettere alle ditte di riferimento di presentare le offerte migliori. Un lavoretto che, secondo il collaboratore di giustizia, fruttava ai dipendenti pubblici 5000 euro per i lavori piccoli e 10mila euro per i lavori grandi. Lo scorso 20 maggio Iovine ha anche detto che alcuni imprenditori erano suoi parenti per cui non era necessario un suo intervento diretto. Ed è primo in questo passaggio che Iovine parla dell’appalto delle mense scolastiche nei comuni di Casal di Principe, San Cipriano, Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Fraginagno, San Marcellino, Lusciano. Un appalto gestito dall’Anav di Cerullo. A San Cipriano dice Iovine tutti sapevano che la ditta faceva capo a lui e che “nessuno si è mai opposto al sistema”. Anche Lorenzo Diana avrebbe “permesso che noi continuassimo ad avere questi appalti anche quando erano sindaci Lorenzo Cristiano e Angelo Reccia”. il sistema per Iovine è andato avanti fino al 2008 quando c’era il sindaco Enrico Martinelli. Il clan, quindi, aveva libertà di manovra sia con il centrodestra che con il centrosinistra.