Le inserzioni sul web riproducevano i loghi e marchi di importanti aziende con offerte di lavoro. Offerte che le aziende, però, non avevano mai fatto. Ma numerosi disoccupati hanno abboccato e secondo quanto ricostruito dai finanzieri del nucleo speciale frodi tecnologiche hanno fornito i loro dati personali o addirittura versato somme di denaro per diritti di cancelleria e di bollo per poter partecipare alla selezione.
La vicenda è stata scoperta e i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito tre perquisizioni nelle abitazioni di tre persone residenti in provincia di Napoli. Sono indagate per truffa e frode informatica. Tutto ha avuto inizio quando nel dicembre scorso le Ferrovie dello Stato hanno presentato una querela segnalando che su alcune pagine web erano state pubblicate false inserzioni per la selezione del personale. Monitorando la rete le Fiamme Gialle, coordinate dalla procura di Napoli (sezione reati criminalità economica) hanno accertato che c’erano, con lo stesso sistema, anche offerte di lavoro di altre importanti società. Pagine web redatte, secondo gli investigatori, solo per attrarre l’attenzione di persone in cerca di lavoro e con l’obiettivo di avere dati personali o somme di denaro.