Avevano cercato finanche di entrare nell’associazione antiracket alcuni degli imprenditori finiti nel mirino della magistratura per il legame con il clan dei casalesi che avrebbe gestito per anni i lavori di manutenzione della rete idrica regionale. In particolare nel 2009, Giuseppe Fontana, uno degli imprenditori arrestati ieri, dopo che una delle sue ditte è stata colpita da interdiceva antimafia insieme ad altri imprenditori denuncia gli estensori di Michele Zagaria alla Compagnia dei Carabinieri di Casal di Principe. Le intercettazioni ambientali hanno permesso di ricostruire che quelle denunce serviranno ad assicurarsi ‘onorabilità’ e ‘credibilità’ attraverso la costituzione di una associazione antracite per ritornare ad ottenere commesse dalla Pubblica amministrazione. Tra gli appalti che Fontana aveva puntato anche il completamento della Caserma Sacchi di Caserta e si era detto pronto a far intervenire anche Tano Grasso alla posa della prima pietra in modo da fugare dubbi di legalità. Una tesi suffragata dal fatto che non ci sono denunce di estorsione presentate contro Zagaria da Luciano Licenza, Giuseppe Fontana e Martino Francesco.


 

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