“I tifosi si aspettano tanto, io per ora posso dire che abbiamo il quinto fatturato d’Italia e proveremo a metterci alle spalle qualcuno”. Fa i conti ma non rinuncia all’ambizione Maurizio Sarri che nella prima conferenza stampa nel ritiro di Dimaro non promette “tituli” ma “impegno e umiltà” e anche “divertimento ­ dice ­ perché se si gioca con il sorriso arrivano anche i risultati”.

Tra le montagne del Trentino l’atmosfera è rilassata, i giocatori azzurri sudano, Sarri li dirige e li osserva senza riunciare alla sigaretta neanche in campo. Ma sa anche che lo aspettano forti pressioni una volta tornato a Napoli, piazza esigente. Le risposte arriveranno in campo partendo, dice l’ex tecnico dell’Empoli, da “una forte dedizione”. “Dobbiamo concentrarci sull’equilibrio ­ spiega ­ in attacco abbiamo maggiore qualità ed è più semplice attuare la fase offensiva. Nella fase arretrata, invece, c’è bisogno di applicazione e organizzazione. Sono cosciente che da lì passano i nostri risultati e ance del fatto che se sbagliamo dietro il primo a rischiare sono io”. Lo studio della difesa, punto debole del Napoli che nella scorsa stagione prese 54 gol in 38 gare campionato, si fa anche con il drone che ha fatto notizia: “Quando nel calcio si introduce qualche innovazione ­ spiega il tecnico toscano ­ desta sempre un po’ di scalpore. Il drone mi aiuta semplicemente a rivedere meglio dall’alto i movimenti della difesa. Con una sola angolazione visiva perderei la profondità”. Profondità che in attacco sarà garantita dalla tanta qualità a disposizione di Sarri che non vede l’ora “di conoscere e parlare con Higuain. So che deve riposare perchè è reduce da una stagione impegnativa, ma se anche venisse un’ora prima del previsto sarei contento. Higuain ha potenzialità enormi e può ancora dare di più. Mi piacerebbe vederlo sorridere e divertirsi in campo”. Gli altri? Sarri vede “Callejon e Mertens come possibili seconde punte”, mentre Insigne “preferisce giocare da trequartista”. Alle loro spalle il metronomo Valdifiori, ma non solo: “Mirko ­ dice ­ è un giocatore importante, le sue qualità le conosco bene, ma ho grande stima anche in Jorginho che è un giocatore che si avvicina molto alla mia idea di quel ruolo. Entrambi saranno preziosi”. Gli impegni saranno infatti tanti, tra campionato, Europa League e Coppa Italia, anche se Sarri per ora non parla di turn­over ma di “scelte che dipenderanno dalla condizione e dalla partita”. Infine un riferimento ad Arrigo Sacchi che, come Sarri, è arrivato al grande calcio dalla provincia e ha fatto la storia. Sacchi ha più volte elogiato Sarri: “”Io ricordo ­ risponde il tecnico azzurro ­ quando lui allenò il Milan. All’inizio le cose non andarono benissimo, ma la società gli diede fiducia. Spesso per raggiungere risultati c’è bisogno di tempo per assimilare la filosofia di gioco. Io voglio una squadra predisposta a seguire le mie idee. E sotto questo profilo vedo tanto impegno da parte dei ragazzi”.

 

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