Risorti dalle Rovine. E’ il messaggio che, ieri sera nei saloni dell’oratorio di Tuoro [Caserta], sovrastava i festeggiamenti per il secondo compleanno della Fondazione San Giuseppe. Una ricorrenza celebrata fra sostenitori, nuovi e vecchi, volontari e cittadini della frazione casertana che con il loro apporto hanno permesso all’organizzazione no profit di svolgere regolarmente le attività programmate. Un raduno servito anche ad annunciare il ricco programma delle attività del prossimo anno. Per narrare la storia della Fondazione, Don Biagio Saiano, ha utilizzato l’espediente dei racconti per bambini. «La nostra è una bella favola – ha raccontato ai ragazzi seduti sul palco con lui – e questa favola ha una casa, che ora più che casa è un palazzo rovinato. Per questo motivo siamo stati constretti a festeggiare in oratorio, ma vi prometto che in futuro i nostri festeggiamenti li faremo nell’asilo di Tuoro«». Il prelato non è sfuggito alle polemiche che negli ultimi mesi hanno coinvolto la Fondazione. «Come in ogni favola che si rispetti – ha chiuso Don Biagio Saiano – c’è bisogno di un antagonista da opporre al protagonista. Ma come sappiamo i protagonisti vincono sempre e per questo riusciremo a celebrare i nostri prossimi compleanni in un luogo fatato, in barba agli antagonisti». L’intervento del sacerdote di Tuoro ha fatto seguito alle parole di Eugenia Petrillo, volontaria della fondazione che ha introdotto la serata, e di Clementina Ferraiuolo, membro del Cda, alla quale è toccato illustrare i programmi futuri. «Quello che abbiam fatto fino ad ora – ha spiegato Ferraiuolo – è stato garantito dai tanti sostenitori e volontari che ci sono stati vicini. Ora la Fondazione si trova avanti ad una sfida importante, che vogliamo cogliere al volo e vincere di slancio». Piscina, parco urbano, biblioteca dedicata ai più piccoli, aule per lo studio e tanto altro ancora saranno la base su cui poggerà il rilancio dell’asilo di Tuoro e del giardino adiacente alla struttura. «Il nostro obiettivo finale è quello di creare un vero e proprio centro integrato di servizi per il bambino. Un’esperienza unica in città, provincia e regione. Infine – ha concluso Clementina Ferraiuolo – la Fondazione avrà anche il delicato ruolo di essere motore dell’economia locale. Una cosa fondamentale per un luogo che vive da anni un progressivo impoverimento».