Da sette mesi a questa parte non c’è stato giorno in cui non abbia lavorato sotto le bandiere della trasparenza e della legalità, valori imprescindibili per far si che l’ASI sia il motore dello sviluppo industriale in una provincia dove, come dimostrano le ultime inchieste della DDA Partenopea, il potere della criminalità organizzata pervade ampi settori del mondo politico, amministrativo e imprenditoriale. È giusto che l’opinione pubblica sappia che già nei giorni scorsi sono stati inviati all’attenzione della Procura, della Prefettura e dell’Anac, richieste di un parere su una gara d’appalto vinta da un’azienda coinvolta nella recente inchiesta. È una situazione che abbiamo ereditato e chiediamo una rescissione contrattuale. Da quando ho assunto questo delicato incarico mi sono ritrovata al centro di una battaglia politica che forse non ha uguali in Italia. Ho incassato le critiche in silenzio, pensando soltanto a lavorare per il bene di Terra di Lavoro, ma non posso non pensare che in determinati ambienti si temesse il lavoro di una governance non allineata tanto da provare a stroncarla sul nascere. Legalità e trasparenza non possono destare disappunto ma devono trovare appoggio da parte di tutti! O meglio da parte di tutti quelli che ne fanno le fondamenta del proprio agire quotidiano. La cosa più emblematica di questa vicenda è che da quando si è insediato il nuovo Presidente i Decreti Regionali per l’Accelerazione della spesa non sono più arrivati. Inspiegabilmente tutto si è bloccato in Regione. L’Asi con la sottoscrizione dell’Accordo di Vigilanza Collaborativa con l’ Anac e l’ Adesione alla Stazione Unica Appaltante si è spogliata di qualsiasi potere sulla gestione degli appalti. Ha il solo compito di favorire la Programmazione e lo Sviluppo Industriale in Terra di Lavoro, che tra l’altro è l’area più importante del Mezzogiorno. Il lavoro che stiamo portando avanti per ripristinare la legalità è immane, perciò mi farebbe molto piacere avere un confronto con quanti non valutano nel merito il lavoro svolto fino ad oggi.
Siamo partiti dalla Vigilanza Collaborativa con l’Autorità Nazionale Anticorruzione ma non ci siamo limitati alla firma del protocollo a favore delle telecamere “come qualcuno urlava”. Il nostro impegno è stato riconosciuto anche da Raffaele Cantone, il quale ha citato tra gli esempi positivi di applicazione della normativa anticorruzione il nostro ente, ma la nostra azione è fatta anche di tanti piccoli atti che vengono svolti lontano dal clamore mediatico. Sono state avviate le revoche per le assegnazioni che non avevano rispettato i termini delle convenzioni, è stata avviata la riorganizzazione degli uffici per una distribuzione dei carichi di lavoro più efficiente. È stata deliberata, già il 9 luglio 2015, la ‘due diligence’ per accertare le eventuali responsabilità della precedente amministrazione. E tutto questo è consultabile sul nostro sito. Un altro fronte su cui siamo particolarmente attivi è il recupero dei fondi dai comuni soci e dagli imprenditori, mettendo in atto tutte le azioni per portare “regolarità” di gestione nelle Aree Industriali gestite dal nostro Ente. Abbiamo avviato la mappatura dell’area per rintracciare tutte le anomalie e per avere un censimento preciso delle attività presenti divise per settore industriale. Nei prossimi mesi ci attende un lavoro non meno impegnativo di quello svolto fino ad ora. L’Asi è diventata una casa di vetro. Trasparenza e legalità sono i cardini della nostra azione. La stagione dei carrozzoni politici, il cui unico scopo è alimentare clientele, all’Asi Caserta si è chiusa. La magistratura sta facendo il suo corso ed ha la mia totale fiducia. Intendo infine ribadire che la svolta e la cesura con il passato coincidono, come si evince dagli atti, con il mio mandato.
Raffaella Pignetti
(Presidente Consorzio Asi Caserta)