“La compartecipazione alla spesa farmaceutica da parte del cittadino è cresciuta nel 2014 del 4,5% mentre in cinque anni, ovvero dal 2010 al 2014, è aumentata del 66%”, da un lato per un aumento del ticket regionale per confezione, dall’altro, e soprattutto, perché il cittadino preferisce pagare di tasca propria la differenza di prezzo tra il generico prescritto dal medico e il farmaco di marca.

E’ quanto sottolineato dal direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) Luca Pani nel corso della presentazione del Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali (OsMed) su ‘L’Uso dei Farmaci in Italia’ 2014. “Cala invece del 10% dal 2010 al 2014 ­ aggiunge Pani ­ la spesa farmaceutica territoriale a carico del Servizio sanitario nazionale”. A tal proposito, per i farmaci in regime di assistenza convenzionata di Classe A, la Calabria è la Regione con la quantità massima di consumi (1.192 dosi per 1000 abitanti 1000), seguita da Lazio (1.187) e Puglia (1.160). E’ bene ricordare, sottolinea il direttore generale dell’Aifa, “laddove la regione spende meno spesso si ha una migliore livello di assistenza”. Infine, evidenzia il rapporto, a spendere di più sono le fasce di età superiori ai 64 anni che registrano una spesa pro capite per i medicinali a carico del Servizio Sanitario Nazionale fino a tre volte superiore al valore medio nazionale

 

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