La Procura ha aperto un fascicolo sulla morte di Luigi Leone, il diciassettenne deceduto per le conseguenze della caduta sugli scogli e poi in mare ai piedi di Castel dell’Ovo. Gli inquirenti indagheranno sulla dinamica dell’incidente di cui venerdì scorso è rimasto vittima il ragazzo, morto domenica all’ospedale al Loreto Mare. Si procede per il reato di omicidio colposo. L’indagine è stata affidata a un sostituto procuratore del pool Reati contro la pubblica amministrazione coordinato dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. La macchina investigativa, dunque, si è messa in moto. E’ probabile che a breve gli inquirenti decidano di ascoltare chi era con Luigi al momento dell’incidente, gli amici quindi, per ricostruire l’accaduto e mettere in ordine cronologico e causale la successione degli eventi fino al tragico epilogo. È anche possibile che le verifiche investigative possano allargarsi ad approfondimenti sull’area dell’incidente, una zona che è interdetta alla balneazione e che è visibilmente pericolosa, con scogli scivolosi e a filo d’acqua che rendono alto il rischio di farsi male in caso di tuffi improvvisati. Luigi aveva diciassette anni ed era una promessa del calcio. Giocava come terzino sinistro nella squadra del Materdei e il suo volto lo abbiamo conosciuto nella foto con cui i compagni di squadra hanno voluto dedicargli l’ultimo saluto, una foto in cui sorride e il vento muove il ciuffo dei suoi capelli castani e folti. Inseguendo il sogno del pallone, Luigi aveva vissuto per qualche mese a Valdagno, in Veneto. Nei giorni scorsi era a Napoli. Fatale per lui il pomeriggio trascorso con amici sugli scogli che fiancheggiano Castel dell’Ovo.