Gianluca Di Luise passa al contrattacco. E sgombra il campo da qualsiasi dubbio sulla sua presunta incompatibilità con la carica di consigliere per una lite pendente con il Comune. L’esponente dell’opposizione ha presentato le controdeduzioni (che riportiamo integralmente a piè dell’articolo) alla contestazione mossagli dal civico consesso nella seduta dello scorso 11 luglio. Una “memoria difensiva” da cui si evince che ai suoi danni, come lui stesso sottolinea, sia stato “architettato un attentato politico”. Il civico consesso infatti utilizzò due pesi e due misure. La posizione di Alfonso Buonanno fu “archiviata” (anche a lui era contestata l’incompatibilità). Mentre Di Luise fu “rinviato a giudizio”. Una discriminazione tra un componente della maggioranza, che è anche assessore, e un rappresentante della minoranza. Almeno è quello che sostiene Di Luise. Insomma, un tentativo di “epurazione politica”. La contestazione per entrambi scaturiva da presunte liti pendenti con l’Ente in seguito alla richiesta di risarcimento per danni subiti (in periodi e circostanze diverse) dalle rispettive auto a causa delle pessime condizioni del manto stradale. “Appare evidente – dichiara Di Luise – che nei miei confronti sono stati mossi rilievi del tutto infondati per motivi esclusivamente politici. In consiglio comunale avrei dovuto giustificare e rimuovere una lite che già in tempi non sospetti (maggio 2015) avevo rimosso. Inoltre sono stato “accusato” addirittura di aver firmato dichiarazioni mendaci che avrebbero forse prodotto anche effetti non solo per la mia carriera politica ma anche e soprattutto professionale. Non ho potuto difendermi in quella sede perché credevo e lo credo ancora che non fosse il luogo adatto a discutere di eventuali errori che comportano conseguenze personali. Sono stato “condannato” da parte sia della maggioranza che dell’opposizione – argomenta il candidato sindaco di Gricignano in Movimento – a dimostrare ciò che avevo ampiamente spiegato nelle mie memorie difensive. Difensive di cosa poi?”. Un interrogativo più che legittimo. Come già detto, basta leggere le sue controdeduzioni per comprendere che gli viene contestato un fatto che non sussiste. Ma Di Luise è deluso soprattutto per l’atteggiamento del circolo cittadino del Pd (lui è componente della direzione provinciale). “Quello però che mi rammarica, non solo dal punto di vista personale ma soprattutto dal punto di vista politico, è il fatto che il partito democratico di Gricignano d’Aversa, anche dopo aver avuto conoscenza delle mie ragioni, ha deciso di “allinearsi” alla maggioranza senza nemmeno interpellarmi su una questione così seria che è quella di una paventata denuncia di falso in atto pubblico. Usando una metafora – continua Di Luise – ho sempre detto, anche ai membri della sezione, che abitiamo nella stessa casa comune ma io sto in una stanza diversa, mi sento comunque figlio di un partito che deve difendere i propri figli come un buon padre di famiglia. Ho ricevuto invece, e questo mi inorgoglisce, il pieno sostegno dell’avvocato Carlo Marino, membro della direzione regionale del Pd, che ha subito sposato la mia tesi coinvolgendo tutto il suo studio legale per combattere contro questo modo di fare politica, che tende annientare l’avversario anche dal punto di vista professionale”. Il consigliere di opposizione tesse le lodi anche del primo cittadino di Cesa Enzo Guida. “Un ringraziamento speciale va anche all’avvocato Vincenzo Guida, sindaco di Cesa e anche lui membro del direttivo provinciale, che ha subito condiviso le mie ragioni e mi ha sostenuto in questi giorni”. Nonostante il rammarico per il mancato sostegno da parte dei dem gricignanesi, Di Luise lancia un appello all’unità. “Dobbiamo unire le forze ed evitare il muro contro muro, a prescindere dai ruoli che si svolgono in consiglio comunale, perché siamo figli della stessa madre, che è quella della buona e sana politica”. Se è disposto a “perdonare” gli amici di partito, non ha alcuna intenzione di soprassedere sul blitz della maggioranza. “Aspetto con ansia – conclude Di Luise – di vedermi “riabilitato” dal consiglio comunale e mi riservo di valutare con i miei legali eventuali azioni giudiziarie contro chi ha “architettato” questo attentato politico”.

Mario De Michele

P.S. C’è qualcuno, noto a Gricignano per il suo atteggiamento bambinesco, che mi accusa in pubblico di scrivere sotto dettatura o addirittura di firmare articoli redatti da altri. Che dire? Evidentemente non mi conosce oppure presume che tutti adottino i suoi ignobili metodi. Del resto il ladro pensa sempre che anche gli altri rubino. Ah, dimenticavo: abbasso i pedofili.

 

IL TESTO INTEGRALE DELLE CONTRODEDUZIONI PRESENTATE DA GIANLUCA DI LUISE

Al presidente del consiglio comunale, al segretario comunale, al dirigente settore Affari legali

Oggetto: Osservazioni alla delibera di consiglio comunale n. 7 del 11 luglio 2015 avente ad oggetto la contestazione a causa di incompatibilità a carico del consigliere comunale Gianluca Di Luise ai sensi dell’articolo 63 del D.Lgs n.267/2000.

Lo scrivente consigliere comunale Gianluca di Luise in riferimento alla formale contestazione del consiglio comunale della intervenuta condizione di incompatibilità a ricoprire la carica di consigliere comunale, consistente nell’ipotesi di lite pendente nei confronti del comune di Gricignano di Aversa, rappresenta quanto segue: il Testo Unico degli Enti Locali, Decreto Leglislativo 267/2000, al Titolo III , Capo II, Articolo 63, comma 1, numero 4) prevede nella parte che ci interessa, che non può ricoprire la carica di consigliere comunale colui che ha lite pendente in quanto parte di un procedimento civile o amministrativo, con il comune. Il Consiglio Comunale di Gricignano di Aversa in data 11 luglio 2015 con delibera nr. 7, notificata allo scrivente in data 15 luglio 2015, interpretando in modo errato la norma ha contestato formalmente allo scrivente un ipotesi di lite pendente e ha richiesto allo scrivente le osservazioni a tale provvedimento. Ebbene, al fine di ricostruire in modo corretto la vicenda e incardinarla nell’alveo naturale del profilo giuridico si chiarisce che in data 22 dicembre 2013 il Giudice di Pace di Aversa emetteva sentenza nel procedimento civile nr.4965/11 R.G., chiudendo la lite tra lo scrivente e il Comune di Gricignano di Aversa, vero è, che lo stesso Comune non provvedeva a fare appello al provvedimento di soccombenza e come da certificazione che si allega la sentenza passava anche in giudicato. Lo scrivente, così come previsto dalla norma, conclusasi la lite in data 22 dicembre 2013 con il provvedimento del Giudice, provvedeva a sottoscrivere in data 19 settembre 2014 dichiarazione nella quale a quella data erano insussistenti le cause di inconferibilità e incompatibilità. Successivamente, il difensore costituito nel procedimento civile ha notificato in data 13 aprile 2015 il precetto all’Amministrazione Comunale di Gricignano di Aversa anch’esso non opposto dal Comune e quindi non si è costituita una nuova lite e addirittura il 13 luglio 2015 il precetto è scaduto e lo scrivente non ha provveduto ad effettuare nessuna azione di pignoramento e quindi nessuna lite era ed è costituita. Lo scrivente pur ritenendo non esistere la lite pendente in quanto già concluso il procedimento civile in data 22 dicembre 2013, ha, al fine di evitare qualunque interpretazione errata della norma, prima rinunciato totalmente al credito con una nota depositata al comune di Gricignano di Aversa, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1236 del c.c., e visto che il Consiglio Comunale non teneva conto di detta rinuncia e deliberava in consiglio il giorno 11 luglio 2015, formalmente la contestazione di lite pendente, lo scrivente consigliere comunale, provvedeva a eliminare definitivamente la eventuale causa di incompatibilità, con la cessione del credito con atto pubblico del notaio Luigi Sorgenti degli Uberti in data 14 luglio 2015 notificato dal notaio nella stessa data in pec al Comune di Gricignano di Aversa. Questo pur sapendo che la norma parla di lite pendente e non di credito nei confronti dell’Ente. Si rammenta all’intero Consiglio Comunale, che nella stessa delibera in cui si contestava allo scrivente formalmente la causa di incompatibilità a ricoprire la carica di consigliere comunale, il consiglio comunale ha accettato le giustifiche del consigliere comunale Buonanno che comunicava la cessione del credito senza nemmeno chiarire se con atto pubblico o meno. Così come prevede la norma se la cessione del credito non fosse avvenuta nelle forme pubbliche l’atto sarebbe nullo e allora la causa di incompatibilità ancora esistente. Tutto questo il Consiglio comunale evita di verificare e/o controllare e invece non tiene conto di una comunicazione dello scrivente nella quale addirittura nelle forme previste dalla legge, si rinunciava al credito. Quindi per concludere lo scrivente ritiene di avere ben evidenziato al Consiglio comunale di Gricignano di Aversa che, primo aspetto, giuridicamente non è in corso nessuna lite pendente ne ad oggi e ne lo era alla data di sottoscrizione della dichiarazione di insussistenza di causa di inconferibilità o incombatibilità; secondo aspetto lo scrivente ha provveduto con la comunicazione di rinuncia al credito prima e poi visto il silenzio dell’Amministrazione Comunale alla cessione del credito nelle forme pubbliche e previste per legge a eliminare qualunque rapporto di lite e/o di credito che possa far ancora solo immaginare che esista una causa di incompatibilità.

Si allega:

-copia certificazione del passaggio in giudicato della sentenza.

-copia cessione del credito.

Dott. Gianluca Di Luise

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui