“Ora Picascia non sia lasciato solo. Per quanto ha fatto in passato denunciando le richieste estorsive della camorra, per aver contribuito a far arrestare componenti del clan Esposito, per il suo impegno attuale nel promuovere il coraggio degli imprenditori in un territorio difficile come la provincia di Caserta”. Intervistato dal Mattino, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, invita così a sostenere l’imprenditore antiracket Antonio Picascia, che poche ore dopo aver partecipato ad un convegno del ‘Festival dell’impegno civile’, promosso dal Comitato Don Diana e da Libera, ha visto la sua azienda andare a fuoco per un incendio che dai primi rilievi appare doloso. Durante il convegno, spiega l’ex pm, Picascia “con parole durissime, è tornato ad accusare i clan, facendo nomi e cognomi”. “Dopo la sua prima denuncia”, nel 2007 “Picascia aveva vissuto momenti di grande isolamento e solitudine per aver combattuto il clan Esposito. Non vorrei, allora, che si ripetesse quella condizione. Cosa mi attendo? Che ci siano un coinvolgimento ed una presa di coscienza generale, che vadano oltre la dignità personale del coraggio e della denuncia. Non abbiamo bisogno di un eroe Picascia, e non mi piace il termine eroe, ma di persone che fanno il proprio dovere di cittadini senza voltarsi dall’altra parte. Il momento è delicato”. “Nel Casertano – dice Cantone – negli ultimi anni ci sono stati sì segnali di risveglio importante, ma anche una certa ripresa dell’attività criminale. Ecco perché questi sono i classici episodi che possono fare da spartiacque. La società civile dimostri di esserci. E di schierarsi”.

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