“Quello che io voglio, al di là dei calciatori, è lo spirito di squadra, la personalità e la mentalità vincente. Ricordo che quando la Juve affrontò il mio Empoli aveva la grinta di una squadra che stava giocando contro il Bayern di Monaco. Questo è una caratteristica che vorrei dare al gruppo”. Maurizio Sarri lavora per tre tasselli che il ds Giuntoli non può trovare sul mercato. Al termine del lungo ritiro di Dimaro, 19 giorni, il tecnico fa il bilancio della primissima parte della sua avventura azzurra, con la consapevolezza di dover lavorare ancora molto sul piano mentale per trasformare una squadra di talento in una macchina vincente. La prima parte dell’estate azzurra si è chiusa con l’amichevole contro il Cittadella (vinta 5-1 dai partenopei con Insigne ancora protagonista), poi Sarri proseguirà a Castel Volturno il lavoro sulla testa prima ancora che sui muscoli: “Sul modulo – spiega – ho di diverse idee, a volte si parte da uno schema che si ha in testa e dopo poco si potrebbe variare soluzione. Dobbiamo lavorare e valutare quale schema sia migliore per questa squadra. La difesa? “E’ presto per dire come sta rispondendo. Sarà un lavoro lungo e molto e molto sottile. Non è facile far cambiare movimenti a certi atleti, ma stiamo andando su un percorso che porterà i suoi frutti”. Un percorso a cui si aggiunge da oggi Chiriches, centrale rumeno che due anni fa era tra i più interessanti d’Europa e a Napoli vuole rilanciarsi dopo un’avventura in chiaroscuro, complici un paio di infortuni, al Tottenham. Costruzione lenta, quindi, per Sarri che nei giorni di Dimaro ha mostrato a giocatori e tifosi la sua personalità forte, che potrebbe anche portarlo a scontrassi con il presidente azzurro: “Immagino che con De Laurentiis ci saranno grandi litigate – conferma il tecnico nella conferenza stampa di fine ritiro – ma è quello che succede tra due personalità spiccate. Con l’intelligenza si risolve tutto”. Sarri si è poi soffermato sui singoli, da Higuain (“è un ragazzo semplice ed intelligente. E’ un giocatore che può farci vincere, è un fuoriclasse assoluto che ho l’impressione che possa tirar fuori ancora tanto”) a Insigne e Callejon: “Lorenzo – dice il tecnico toscano – è un talentuoso e può far male ad ogni avversario. Può migliorare nei movimenti senza palla. Callejon per noi è importantissimo. Ha accettato con favore questo nuovo modulo, s’impegna al massimo ed è convintissimo di stare al Napoli, l’ho visto sciogliersi e sorridere e di questo sono felice”. L’esterno spagnolo resta sul mercato ma in assenza di un’offerta da almeno venti milioni il Napoli lo terrà. In lista di partenza ce ne sono tanti prima di Calletì, come El Kaddouri, Henrique, Andujar e Rafael (che difficilmente resterà a fare il terzo portiere). Stesso discorso per i due sudamericani che a Dimaro non si sono visti, Zuniga e Vargas: da loro due potrebbe arrivare un tesoretto da circa oltre 15 milioni che il Napoli potrebbe reinvestire per chiudere gli ultimi colpi, dall’esterno destro (Hysaj è vicino ma non chiuso) a una punta di riserva.

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