Non dice che si è rotto le p… ma lo fa intendere chiaramente. E non teme di scagliarsi contro l’establishment del Pd casertano. A partire dagli esponenti istituzionali, da Camilla Sgambato a Rosaria Capacchione, da Nicola Caputo a Pina Picierno, per finire con Stefano Graziano e Gennaro Oliviero. Raffaele Vitale si è stufato di recitare il ruolo del segretario provinciale facente finzione. E gioca il tutto per tutto. Fa all-in. Dentro o fuori. Ne uscirà vincitore o sconfitto. In ogni caso si volterà pagina. “Ora basta, la segreteria la faccio io, senza subire imposizioni di nomi e di deleghe da parte di nessuno”, dichiara il sindaco di Parete ai microfoni di Campania Notizie in una lunga intervista. E aggiunge: “Sono, come sempre, aperto al confronto, ma non accetto ricatti”. Poi una sciabolata a rappresentanti istituzionali. “Chi oggi è nelle istituzioni – sbotta Vitale – deve dar conto al popolo democratico delle promesse fatte in campagna elettorale. Chi rappresenta il Pd deve dimostrare cosa ha fatto realmente per il nostro territorio”. Nel mirino del segretario provinciale finiscono tutti. E sull’Asi contesta apertamente la posizione della senatrice Capacchione. “Sono d’accordo con lei quando pone la questione morale, che è il vero tema da porre al centro del dibattito, ma come si fa a non dare atto al presidente dell’Asi Raffaella Pignetti della svolta legalitaria che ha impresso al Consorzio con l’immediato rapporto instaurato con Raffaele Cantone”. Sul banco degli imputati finiscono anche i suoi amici di cordata Graziano e Sgambato. Ma i bersagli grossi sono Caputo e a Picierno. “Dobbiamo finirla di ragionare in termini personalistici. Chi sta nelle istituzioni deve rapportarsi al partito e ai militanti”. Il primo cittadino di Parete indossa i panni del “rottamatore”. E lo fa invocando un ricambio nella classe dirigente dem. “Basta con i soliti nomi buoni per ogni stagione e sempre pronti a candidarsi ad ogni elezione. Dobbiamo dare spazio a un nuovo personale politico”. Insomma, Vitale contro tutti. Amici e nemici di partito. Si gioca l’intera posta in palio. All-in.

Mario De Michele

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