La Gori paghi entro 60 giorni i 92 milioni di debiti del 2013 e del 2014 nei confronti della Regione Campania o venga messa in liquidazione. È la mozione di indirizzo presentata oggi dai consiglieri regionali della Campania del Movimento Cinque Stelle, rivolta a Vincenzo De Luca, presidente della Giunta e al suo vice, Fulvio Bonavitacola, con delega all’Ambiente, contro la Gori, società di gestione del servizio idrico dell’Agro-vesuviano-sarnese. La capogruppo grillina, Valeria Ciarambino, ha sottolineato che il tema dell’acqua pubblica “è una battaglia fondamentale dalla quale non ci schiodiamo”. Maria Muscarà parla di “carrozzone tenuto in piedi per volontà politica. Non è più solo una questione di bollette pazze – dice – ma di un debito che la Gori deve saldare”. Per il deputato Luigi Gallo, nonostante il piano di rientro predisposto dalla struttura di missione, “non è cambiato nulla e al vecchio debito di oltre 282 milioni, se ne è aggiunto uno nuovo di altri 92 per depurazione e forniture idriche. Abbiamo anche chiesto – sottolinea – perché l’attuale presidente della Gori, Amedeo Laboccetta, non si sia dimesso dalla carica”. Vincenzo Viglione ha ricordato che “la Giunta Caldoro ha ‘abbonato’ già 70 milioni di debiti alla Gori. L’allora assessore all’Ambiente, Giovanni Romano, disse che sarebbero stati reinvestiti – conclude – non si capisce in che modo, visto che sono risorse che non si recuperano”

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