“Quando ho letto di una direzione nazionale convocata per il 7 agosto alle 15 ho pensato che volevi farci fuori tutti”. Esordio con battuta per Vincenzo De Luca alla direzione nazionale del Pd con all’ordine del giorno i problemi del Mezzogiorno. Il governatore della Campania è poi entrato subito nel vivo del discorso sottolineando come la Questione meridionale sia scomparsa e ha lasciato spazio alla questione settentrionale. Se ciò è stato possibile è stato anche per una “classe dirigente meridionale priva della dignità politica e della capacità di governo necessaria”. Ci sono eccellenza ma non sono stati fatti passi in avanti dai tempi di Fortunato perché “manca lo stato” c’è un sistema sociale extra statale. “Dobbiamo avere una classe politica non stracciona, quindi una classe dirigente che non faccia clientele che non usi lo stato per alimentare clientele perché vincere elezioni non è conquistare bottino di guerra”. “Il rapporto Svimez mi preoccupa in alcuni passaggi – aggiunge – come soprattutto l’emigrazione dei ragazzi laureati. In Campania c’è il rischio di dimezzamento della popolazione in venti anni e il crollo degli investimenti. Dobbiamo affrontare questa situazione. Io sono perché il sud affronti la battaglia per risolvere i sua battaglia dalla trincea della sfida del rigore, dell’efficienza e della produttività. A me interessa l’aiuto dello Stato per recuperare i fattori di diseconomia che sono presenti e pressanti. Lo Stato affronti le condizioni per la competitività. La mia sfida è per la competitività non assistenza”. “Io credo che bisogna capire se vogliamo che il sud sia industrializzato e quindi dirottare lì capitali e produzioni. Riproponiamo il vincolo per i grandi gruppi imprenditoriali di destinare gran parte investimenti a Sud. Credo che su Finmeccanica, Fincantieri, Eni, Enel, occorre decidere che il 60-70% dei nuovi investimenti siano orientati sul Sud, altrimenti facciamo solo liturgie. Lavorare, inoltre, affinché il sud diventi la piattaforma logistica del Mediterraneo e infine sui Fondi Europei in modo che non accada più quello che è successo con i finanziamenti 2007-2013. Abbiamo fatto un delitto, sui Por (Programmi operativi regionali) 2007-2013 le somme vive investite sono state non più del 20%.Non ci deve esser più un euro che arrivi al Sud senza una rendicontazione rigorosa e chi governa deve essere chiamato a rispondere. “. De Luca ha anche parlato di standard minimi di civiltà, cosa già detta nel primo consiglio regionale, sulla qualità dei servizi che i comuni devono offrire ai cittadini. De Luca ha anche invitato tutti a differenziare lotta a camorra e camorrismo. “Abbiamo bloccato tutte le gare – conclude – e messo tra le priorità la cacciata dai poteri criminali. La battaglia contro questi è la battaglia per la rinascita del Sud”. De Luca ha trovato anche il tempo per una polemica con il Fatto Quotidiano definendo un giornalista prima somaro e poi “consumatore abusivo di ossigeno” per una domanda sull’appoggio degli ex cosentiniani alla sua corsa per palazzo Santa Lucia.