Un convoglio della ferrovia Cumana prende fuoco, e solo grazie al tempestivo intervento del personale di bordo – che nota il fumo proveniente dal fondo della carrozza – i passeggeri vengono fatti scendere prima che le fiamme distruggano i vagoni. La cronaca racconta oggi a Napoli la storia di una tragedia sfiorata, che pone di nuovo sotto i riflettori la crisi di un trasporto locale affidato a mezzi troppo spesso vecchi e non sicuri. La Cumana è la ferrovia locale che collega il centro di Napoli con i quartieri occidentali (Fuorigrotta, Soccavo, Pianura) e numerosi comuni della zona flegrea, da Quarto a Pozzuoli. Ogni giorno se ne servono decine di migliaia di persone, soprattutto pendolari e studenti, costrette spesso a un’odissea di ritardi e corse cancellate a causa della vecchiaia e del malfunzionamento del parco treni. Stamane, alle 6.35, uno di questi convogli, proveniente da Torregaveta, ha fatto sosta a Fuorigrotta ed ha regolarmente imbarcato i viaggiatori verso il capolinea di Montesanto, nel cuore del centro di Napoli. Il capotreno però ha notato del fumo provenire dal fondo della carrozza, e insieme al macchinista ha fatto scendere i passeggeri e dirottato il treno fuori stazione, verso il deposito. Durante il trasferimento il convoglio è stato aggredito dal fuoco. Il personale di bordo ha tentato di domarlo con gli estintori, ma l’entità dell’incendio – il fumo denso era visibile da molti quartieri della città – ha reso necessario avvertire i vigili del fuoco che sono intervenuti con due autobotti. Risultato: fiamme spente, treno distrutto, passeggeri e personale illesi grazie alla tempestività dell’intervento del personale di bordo. Umberto De Gregorio, da poche settimane nominato dal governatore Vincenzo De Luca alla guida dell’Ente Autonomo Volturno (Eav), la holding regionale da cui dipendono la Cumana e la ferrovia Circumvesuviana, non ha dubbi: “Siamo consapevoli che, in attesa della consegna dei nuovi treni, l’azienda è chiamata ad un impegno straordinario per la manutenzione del parco treni vetusto ed insufficiente. Scontiamo un ritardo nella politica degli investimenti che rischia di mandare in fuoco tutto il servizio pubblico. Forse qualcuno mirava esattamente a questo. Abbiamo intenzione di spegnare ogni incendio, per ridare slancio al servizio. Occorre tenacia, pazienza da parte degli utenti, e molta buona volontà, che non manca tra i lavoratori dell’Eav”. L’età media dei convogli utilizzati sulla rete regionale è di 17,3 anni, ricorda Legambiente, ed il 78,3% dei treni ha oltre vent’anni di servizio.

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