“Quello di Castel Volturno e dell’Agro Aversano maglia nera della Terra dei Fuochi è un dato che non stupisce più di tanto, visto il corposo numero di segnalazioni che i cittadini hanno effettuato durante le scorse settimane. A stupire un po’ di più, invece, fosse solo per l’esperienza maturata da quando opera su questo territorio, sono le parole del Vice Prefetto anti roghi, Donato Cafagna, che interpellato sul caso ha collegato le criticità connesse ai roghi alle difficoltà di gestione del servizio di smaltimento da parte degli enti locali e, per il litorale, all’aumento della popolazione nel periodo estivo”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. “Analisi piuttosto superficiale – aggiungono – , se si considera che i rifiuti urbani sono solo una minima parte dei cumuli oggetto di quella combustione illecita che invece interessa per lo più pneumatici fuori uso e rifiuti speciali-industriali di svariata provenienza. Assieme a Cafagna poi, c’è da registrare purtroppo il pallido intervento del presidente della Commissione Regionale Speciale “Terra dei Fuochi, bonifiche, ecomafie e ciclo dei rifiuti”, Gianpiero Zinzi, che ha invocato più uomini e mezzi da impiegare nel contrasto al fenomeno dei roghi laddove, e lo ripetiamo per l’ennesima volta, servono controlli a monte della filiera dello smaltimento illecito dei rifiuti incendiati, come le attività sommerse operanti per lo più nel settore tessile e calzaturiero, lo smaltimento illecito del materiale di risulta proveniente dall’edilizia e dei pneumatici fuori uso”. Invita a non abbassare la guardia il consigliere casertano Vincenzo Viglione: “Certo, si possono ritenere positivi i dati dei Vigili del Fuoco, ma si tratta di dati che colmano il bicchiere solo per metà. I dati sugli interventi registrati in costante diminuzione, infatti, spesso non tengono conto dell’evoluzione del fenomeno dei roghi che rispetto ai cumuli enormi di alcuni anni fa, oggi interessa cumuli molto più piccoli e più sparsi sul territorio i quali, attraverso la cosiddetta pratica dei “roghi lampo”, si esauriscono in maniera molto più rapida, rendendo difficoltoso non solo gli interventi di spegnimento, ma addirittura le segnalazioni stesse”. “Alla luce di queste evidenze – continuano – , riteniamo opportuno convocare al più presto le commissioni regionali competenti e coinvolgere gli organi di Governo centrale affinché si elabori un sistema di contrasto ai roghi alternativo a quello attuale che nonostante gli sforzi fatti negli ultimi anni, continua a mostrare enormi deficienze”.

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