C’è grande fermento nel Partito democratico di Aversa in vista delle prossime amministrative. Nella serata di ieri si è svolta una partecipatissima riunione del direttivo cittadino, aperto a tutti gli iscritti, per iniziare a gettare le basi dell’azione da mettere in campo nei prossimi mesi. Ad aprire i lavori è stato il segretario cittadino Carmine Esposito che nella sua relazione introduttiva ha sottolineato come “il Partito democratico sia l’unica forza politica sopravvissuta allo tsunami che si è abbattuto sulle strutture organizzate cittadine. Un partito profondamente rinnovato rispetto al passato e che adesso rivendica un ruolo da protagonista per giungere ad un cambiamento radicale dopo 13 anni di amministrazione di centrodestra. Un periodo in cui la città è stata lasciata in balia degli eventi, non valorizzando a pieno, quindi, le opportunità sorte prima con l’apertura della metropolitana e poi con il tribunale”. Esposito ha subito messo sul campo i temi da cui dipenderà l’assetto della città nei prossimi decenni: “Il fallimento del centrodestra è stato scritto soprattutto nell’approccio ai grandi temi quali Texas, Maddalena, Opg. Temi sui quali noi diremo chiaramente cosa vogliamo da subito”. Tanti gli interventi che si sono succeduti nel corso del dibattito, seguito attentamente dai presenti tra cui Giovanni Leccia, Marco Villano, Elena Caterino, Francesco Giuliano, Franco Liguori, Francesco Del Franco in rappresentanza delle varie anime del partito e dei Giovani democratici. “Le nostre parole d’ordine – ha spiegato la presidente cittadina Elena Caterino – sono unità ed apertura. Uniti puntiamo ad aprirci alla  città”. Il prossimo passo sarà l’organizzazione di un’assemblea pubblica con tutte le forze produttive e sociali della città, i professionisti, le università. “Il nostro obiettivo – aggiunge Esposito – è mettere subito nero su bianco le priorità programmatiche dicendo che idea di città abbiamo. Di alleanze si parlerà soltanto in un secondo momento. Il nostro obiettivo è realizzare un Rinascimento aversano crediamo che si possa fare ritrovando lo spirito che aveva animato la classe dirigente cittadina tra il 1994 e il 2001”.

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