Di nuovo tutti attorno a un tavolo. Per tenere acceso il lumicino della speranza di un accordo tra tutte le anime (in pena) del Pd casertano. A distanza di una settima esatta si è svolto nella sede di via Maielli un altro incontro tra le componenti dem. La riunione è appena terminata. Ed è stata ancora una volta interlocutoria. A chiamare tutti a raccolta è stato Raffaele Vitale, che ha invitato anche il leader regionale Assunta Tartaglione, assente però per motivi di salute (questa almeno la motivazione ufficiale). Il segretario provinciale ha ribadito la volontà di trovare una sintesi politica con i dissidenti. E loro hanno rilanciato la richiesta di un faccia a faccia con Vitale. “Prima si fa un confronto tra noi e il segretario – hanno detto – poi se ci sono le condizioni si ragiona tutti assieme per siglare un’intesa complessiva”. Gli ostacoli da superare sono sempre gli stessi: trovare un punto di incontro sui contenuti, o se si vuole un modo che consenta a tutti di salvare la faccia in caso di accordo; e stabilire il metodo per la nomina della nuova segreteria. Sul primo punto l’intesa non è impossibile. A chiacchiere si può dire tutto e il contrario di tutto. Sulla seconda questione la montagna appare più difficile da scalare. Giovani turchi, Riformisti, area Oliviero-Picierno e pittelliani riconoscono a Vitale la prerogativa di varare la nuova segreteria, ma non sono disposti a concedergli anche la libertà di assegnare le “deleghe” a suo piacimento. Potrebbero far parte della partita ma non con ruoli marginali. Non vogliono correre il rischio di essere fagocitati dalla nuova maggioranza composta dai gruppi Graziano-Stellato-Marino, dai caputiani e da Enzo Cappello. Uno dei posti chiave, che potrebbe semplificare le cose, è quello di responsabile dell’organizzazione. Alla “new company” vitaliana andrà sicuramente il vicesegretario provinciale che sarà il caputiano Peppe Roseto, ai dissidenti, questo è quello che emrge, dovranno andare settori nevralgici nella gestione del partito, appunto l’organizzazione. Delega particolarmente ambita in vista degli importanti appuntamenti elettorali in grandi centri come Caserta e Aversa. Certo restano aperte anche questioni di merito: ma si tratta più che altro di trovare una “giustificazione” plausibile per mettersi alle spalle la guerra degli ultimi mesi. Come finirà? Bisogna capire se prevarranno i falchi o le colombe. Da una parte e dall’altra.

Mario De Michele

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