Alife- Un’omelia per scuotere e “risvegliare”, quella tenuta dal vescovo della diocesi di Alife-Caiazzo Valentino Di Cerbo in occasione dell’insediamento di don Cesare Tescione nella cattedrale di Alife. Parole durissime contro “potentati e resistenze” che, in vario modo e misura, hanno “narcotizzato” il tessuto socio-religioso della diocesi. “Oggi si chiude un periodo doloroso – ha detto il vescovo Di Cerbo- in riferimento all’avvicendamento di incarichi in varie parrocchie” criticando quello che ha liquidato come “toto parroco:è stato qualcosa di vergognoso”. “Ho subito-ha proseguito- ingiurie ed attacchi specie da blog che non sono degni di questa terra(“ma non mi faccio intimidire” ha detto invitando a non fare la comunione e fare penitenza chi ha avuto “atteggiamenti falsi”). “Mi fu detto da mio predecessore : adesso occupati di pastorale nella diocesi” ha dichiarato il vescovo che si è scagliato con quell’eccesso di prudenza che ha rallentato, minato quei processi di crescita e di apertura nella sua diagnosi in cui figura- come già oggetto di altre prese di posizione molto critiche da parte del presule – una sorta di persistenza e degenerazione della pieta popolare o meglio di devozionismi che soffocano la vita pastorale .” E’ Gesù che dobbiamo far incontrare” ha esclamato con vigore . Più volte ha fatto riferimento ad una condizione di “solitudine” e ribadito la condizione delle “parrocchie chiuse ai giovani”. E , venendo alla scelta di affidare l’importante parrocchia Don Cesare l’ ha definita- in riferimento all’ex parroco di S.Maria Maggiore- “non solo una risorsa ma un segno di novità”(è tra gli ultimi ordinati sacerdoti nella diocesi di Caiazzo prima della riunificazione con Alife ndr) .Riprendendo l’immagine usata ad inizio pontificato da papa Francesco ha aggiunto :”il prete non deve avere l’odore della lavanda ma quello delle pecore” concludendo l’ omelia con un appello alla intercessione e protezione della madonna, icone che si staglia nell’affresco centrale.Da segnalare che nel corso della santa messa non è stato compiuto il gesto di pace prima del rito dell’Eucarestia. Solidarietà dal sindaco di Alife Giuseppe Avecone che ha parlato di “piccole frange, di minoranze” ringraziando il precedente parrocco Don Domenico La Cerra ed il nuovo arrivato Don Cesare. Il sindaco di Piedimonte Matese ha donato una targa ad entrambi.
Michele Martuscelli