Era stato arrestato per stalking verso la sua ex compagna. Aveva provato a scaraventarla giù dal balcone durante una lite. Doveva essere processato a novembre, ma nel frattempo era tornato in libertà. E ieri, secondo le accuse, ha ammazzato per strada Vincenza Avino, 36 anni, la donna che lo aveva denunciato per un crescendo di violenze. Nunzio Annunziata, anche lui 36enne, davanti al magistrato che gli elencava le contestazioni a suo carico è rimasto in silenzio. Ha ascoltato senza batter ciglio le accuse, assieme ai suoi legali, Giovanni Tortora e Gaetano Rapacciuolo, il primo già suo avvocato nel procedimento per stalking che l’aveva portato in galera lo scorso marzo, prima della richiesta di scarcerazione con l’obbligo di non avvicinarsi alla sua ex compagna. Annunziata si è avvalso della facoltà di non rispondere dopo la cattura avvenuta questa mattina a Poggiomarino, a ridosso di una scuola e non distante dalla stazione della Circumvesuviana. Per i carabinieri del gruppo di Torre Annunziata, che insieme a numerosi militari dell’Arma provenienti da altre aree del Napoletano avevano avviato da ieri sera una vera e propria caccia all’uomo, il trentaseienne era pronto a scappare, nel tentativo di fare perdere le proprie tracce dopo aver ammazzato Enza. Ossessionata da quell’uomo, che la molestava e maltrattava senza alcuna tregua, la donna l’aveva fatto arrestare. Annunziata era finito in cella, e poi scarcerato dal Riesame: “Ci eravamo dati appuntamento il prossimo mese di novembre in tribunale a Nola – racconta l’avvocato Giovanni Tortora – per il processo a suo carico. Invece questa mattina i carabinieri mi hanno chiamato perché l’avevano fermato con l’accusa di omicidio”. Sulla sua auto sono stati effettuati i rilievi del caso, come è stato eseguito l’esame dello stube. Accertamenti di prassi, visto che le prove a carico di Annunziata appaiono schiaccianti. Dopo l’interrogatorio nella stazione dei carabinieri di Terzigno, il magistrato di Nola che ha in carico il fascicolo sul caso ha firmato il decreto di fermo. Questa sera passerà la prima notte in galera da accusato di omicidio. La cattura è avvenuta alle prime luci dell’alba di questa mattina a Poggiomarino: Annunziata è stato riconosciuto da un carabiniere. Ne è nato un breve inseguimento a piedi: l’uomo, vistosi braccato – nel frattempo sul posto erano giunti rinforzi – ha provato a nascondersi sotto un’automobile parcheggiata a ridosso di una scuola a quell’ora (erano da poco trascorse le 6) chiusa. Non era armato, nonostante avesse minacciato telefonicamente – secondo le testimonianza raccolte dagli inquirenti – i familiari dalla sua ex compagna di essere pronto ad ucciderli.