Maltrattamenti e violenze su bambini di tre anni di una scuola dell’infanzia situata nella periferia di Grangnano. I fatti risalgono al periodo compreso tra gennaio e giugno e le indagini della Procura di Torre Annunziata hanno raccolto prove schiaccianti contro una insegnante, a cui è stato notificato l’obbligo di dimora nel suo comune di residenza, e la sospensione temporanea dell’insegnamento. Destinataria del provvedimento giudiziario è A.A., 64enne maestra residente a Gragnano. Tutto è partito lo scorso inverno, quando i genitori dei bambini (che facevano parte di una classe composta da 25 alunni) si sono rivolti ai dirigenti dell’istituto di via Cappella Bisi, al confine con Santa Maria la Carità. Le indagini hanno accertato che l’insegnante oltre ad urlare e schiaffeggiare senza motivo i bambini, in alcune occasioni li strattonava per ottenere ubbidienza. Gli alunni avevano l’unica colpa di essere capitati nella classe sbagliata e, secondo il racconto fornito agli inquirenti, non riuscivano nemmeno a dormire di notte, con il terrore di ritornare a scuola il mattino successivo. Dopo la denuncia dei genitori, insospettiti dall’atteggiamento dei propri figli, dallo scorso gennaio la classe era sotto controllo. Riprese audio e video hanno immortalato scene di maltrattamenti. Oltre alle urla, ai rimproveri, quello che ha lasciato senza parole sono le violenze fisiche e psicologiche che l’insegnante, ormai prossima alla pensione, metteva in atto. Se i piccoli non le ubbidivano, per esempio, li schiaffeggiava. Sulle mani ma anche in faccia: la donna si accaniva senza reali motivi. Alcuni li faceva sedere in un angolo, in castigo. E se osavano piangere li strattonava. Un clima insomma da vero terrore per i piccoli alunni.