Nei cinque Opg (Aversa, Napoli, Barcellona Pozzo di Gotto, Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino) sono ospitati, complessivamente 226 pazienti (di cui sette donne). Erano 689 invece, il 31 marzo scorso. Degli attuali internati il 50/60per cento è dimissibile dal punto di vista clinico e quindi affidabile immediatamente a strutture territoriali di tipo psichiatrico diverse dalle REMS, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Percentuale “almeno pari” riguarda i pazienti già affidati alle REMS. I dati, in parte provenienti da uno studio del direttore dell’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto, sono stati illustrati dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Santi Consolo, in un’audizione in Parlamento nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Il Capo del Dipartimento ha assicurato massimo impegno nel farsi parte attiva per stabilire interlocuzioni dirette con la Magistratura di Sorveglianza competente, affinché si possa arrivare in tempi brevi a un completo svuotamento degli OPG partendo proprio dai dati forniti dallo studio. E ha sottolineato l’importanza del ruolo dei dipartimenti di salute mentale affinché si facciano carico dei pazienti dimessi o dimittendi destinati alle REMS e alle comunità terapeutiche per una efficace e proficua inclusione sociale. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha garantito Consolo, ha operato con il massimo impegno per il compimento del processo di superamento, assicurando la dovuta collaborazione istituzionale al Ministero della Salute, alle Regioni e alle Province Autonome.La ricettività delle 16 REMS attualmente attive, per complessivi 403 pazienti, potrebbe essere ulteriormente potenziata se, come previsto, si procederà, a breve, all’apertura di altre cinque strutture nel Lazio, Piemonte, Puglia, Campania e Toscana.