Nuove accuse all’avvocato Michele Santonastaso – autore del famoso “proclama” contro gli scrittori Roberto Saviano e Rosaria Capacchione e condannato a 11 anni per associazione camorristica in quanto ritenuto “portavoce” fuori dal carcere del boss dei Casalesi Francesco Bidognetti – sono state lanciate oggi dal pentito Armando Martucci durante un processo in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) in cui l’ex legale è imputato per favoreggiamento con l’aggravante mafiosa; secondo l’accusa Santonastaso avrebbe ricevuto informazioni coperte da segreto relative ad indagini antimafia a suo carico da un altro legale, Catello Di Capua (ha scelto l’abbreviato), che l’avrebbe a sua volta apprese proprie da Martucci dopo che questi si era pentito. “Diedi 50 milioni di lire all’avvocato Santonastaso – riferisce Martucci rispondendo alle domande del pm della Dda di Napoli Maurizio Giordano – perché mi consegnasse una lista degli affiliati al clan Esposito che si stavano per pentire”; la lista, però, fa notare il difensore di Santonastaso Mauro Iodice, non è mai stata prodotta in giudizio. Martucci, ex affiliato al clan Esposito di Sessa Aurunca e collaboratore da fine 2009, racconta poi che “nel 2003, quando si pentì il boss di Mondragone Augusto La Torre, i vertici del mio clan mi dissero di interrompere i rapporti con l’avvocato Santonastaso in quanto compromesso”. Il pentito ha però negato di aver mai rivelato informazioni riservate su Santonastaso al suo avvocato Di Capua. Il processo è stato aggiornato al 23 novembre.