Oltre 1000 famiglie tra Caserta e Napoli da quasi due anni senza alcuna forma di sostegno al reddito e senza una prospettiva futura. Sono i “dimenticati” del Consorzio Unico di Bacino (Cub), lavoratori dell’ente una volta attivo nel settore della raccolta rifiuti in mobilità per ricollocazione dal gennaio scorso. “Siamo esasperati e disperati – si sfoga il dipendente di Teano (Caserta) Gennaro Loffredo – attendiamo il pagamento di 18 mensilità e di anni di contributi, poi da gennaio non riscuotiamo neanche l’assegno di mobilità. Secondo la legge della Regione Campania (la 5 del 2014, ndr) dovremmo essere riassunti dalle società che gestiscono la raccolta rifiuti nei comuni, siamo nelle liste di ricollocazione regionali dell’ex Ormel, ma tutto tace. Solo alcune centinaia degli oltre 2000 addetti tra Napoli e Caserta sono stati riassorbiti, ma la stragrande maggioranza di noi ancora attende, e pur di dimostrare che esiste, deve salire sulle gru o sui tetti degli uffici pubblici o fare blitz a Sanremo. Nessuna istituzione si decide a sbrogliare la matassa”. Qualche mese fa 97 dipendenti dell’articolazione casertana del Cub si sono così rivolti allo studio legale napoletano D’Aponte-Monda, che ha inviato una diffida alla Regione e a 79 comuni del Casertano ”perchè attuino le leggi, ma nulla è avvenuto”. “Come facciamo ad essere ottimisti se gli stessi Comuni che dovrebbero riassumerci hanno negli anni decretato il fallimento del Cub non pagando le loro quote?”, conclude Loffredo.


 

 

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