«Un vile atto intimidatorio a fronte del quale è necessaria una mobilitazione di tutte le istituzioni e gli attori sociali per sostenere quanti, con quel maglificio, stanno mettendo in atto un processo di rinascita di Quindici e della Campania» lo afferma Enza Amato, vicepresidente della commissione regionale anticamorra e beni confiscati, dopo i colpi di fucile esplosi contro il cancello del bene confiscato di Quindici all’interno del quale domani sarà inaugurato un maglificio alla presenza di Don Luigi Ciotti «E’ un atto gravissimo, le istituzioni tutte, a partire dalla regione, devono dimostrate fisicamente e con gli atti consequenziali il sostegno alla straordinaria iniziativa del maglificio “CentoQuindici Passi”. La camorra vuole contrastare quelle iniziative di economia sociale che sono il primo e più forte strumento di contrasto all’economia criminale. E lo Stato deve dimostrare oggi più mai la sua presenza. Sarei già intervenuta all’inaugurazione di domani, e spero che, dopo quanto accaduto, la commissione e anche la giunta vogliano essere presenti per rendere visibile il proprio sostengo. Ma non dovrà essere, come troppe volte è capitato, un’inutile passerella» continua la consigliera Amato «sono necessari atti concreti. Nella passata legislatura la regione non è riuscita nemmeno a erogare un minimo finanziamento di 100 mila euro che pure era stato individuato per sostenere lo start up del maglificio. Ora si deve voltare pagina, si deve sostenere nella prassi queste esperienze che dimostrano la possibilità di determinare uno sviluppo territoriale e occupazionale sostenibile e inclusivo a partire dai beni confiscati»