É cominciato ad Aversa, presso il Tribunale di Napoli Nord, il processo a carico dell’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino accusato, nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Dda di Napoli – poi passata per competenza territoriale alla procura ordinaria di Napoli Nord – di aver corrotto, nel periodo in cui era detenuto nel carcere napoletano di Secondigliano, un agente penitenziario al fine di ottenere favori e privilegi in cella compresa la consegna di mozzarelle di bufala e dolci tipici di Casal di Principe come il roccobabà, e per inviare messaggi all’esterno. Nell’inchiesta, coinvolti un agente della polizia penitenziaria Umberto Vitale e il cognato di Cosentino, Giuseppe Esposito e la sorella di quest’ultimo e moglie dell’ex politico, Marisa Esposito. Cosentino fu perquisito in cella e trovato in possesso di un Ipod, quindi fu immediatamente trasferito nel carcere di Terni. Questa mattina, dopo l’ammissione delle prove da parte del collegio giudicante presieduto da Domenica Miele – presente in aula il sostituto Paola Da Forno e i legali di Cosentino Agostino De Caro e Stefano Montone – il processo è stato rinviato all’udienza dell’11 novembre prossimo. Marisa Esposito, con il fratello Giuseppe e l’agente, hanno invece scelto il rito abbreviato che si celebrerà il 10 dicembre.

 

 

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