Direzione provinciale convocata per il 20 novembre per avviare le primarie con una ampia consapevolezza che “se arriva un candidato, un Maradona che ci fa vincere le elezioni lo sosteniamo”, come esclama Francesco Nicodemo. Al termine dell’assemblea provinciale dei 400 delegati, il Pd, avvolto dalla nebbia che cala sulle Terme di Agnano, resta così sospeso tra il percorso delle primarie che viene avviato e la ricerca di un candidato di sintesi che possa ottenere il via libera dal 60% dell’assemblea. Il passo avanti si fa sulle primarie, con il segretario provinciale Venanzio Carpentieri che sottolinea come “la segreteria provinciale del Pd garantirã lo sviluppo delle primarie d’intesa con gli alleati e per questo convocherà per il 20 novembre la direzione provinciale, al termine delle quattro giornate di ascolto della città che si chiudono il 16 novembre”. Giornate di ascolto che, sottolinea Carpentieri “non hanno visto la partecipazione di chi si erge a censore della segreteria” attraverso “un post su Facebook o i 140 caratteri di Twitter”, un riferimento che molti interpretano come diretto ad Antonio Bassolino, l’ex governatore che non è membro dell’assemblea e decide di non intervenire alle Terme. Il doppio binario, primarie e scouting del candidato unico, viene sottolineato anche da un documento di Area Riformista che a fine serata viene assunto dall’Assemblea. E’ firmato da 93 membri, tra cui anche pezzi della Fonderia e l’area maggioritaria dei Giovani Democratici. “Fissare la data delle primarie – si legge – non vuol dire, però, che si esclude la possibilità di superarle nel caso si dovesse trovare nelle prossime settimane un candidato, anche della società civile, così autorevole e capace di incarnare la voglia di rinnovamento dei cittadini da mettere d’accordo le varie anime del partito”. Ma il Pd deve partire anche da una riflessione critica sull’operato di De Magistris, visto come il principale avversario. Lo sottolineano nei loro interventi Marco Sarracino, segretario dei Gd, e Francesco Nicodemo che stigmatizza “le balle arancioni – dice – su temi come i rifiuti, centro storico e Bagnoli”. Mentre Gino Cimmino, responsabile organizzazione della segreteria regionale guarda oltre e ricorda la battaglia che attende il Pd visto che “Alle elezioni regionali – dice – nonostante le corazzate del consenso a Napoli il Pd non ha brillato. E che in Campania per vincere c’è voluto un cittadino non di Napoli, ma di Salerno”.