“Dove c’è Pd, c’è marcio”. Lo dice in un’intervista ad Avvenire Roberto Fico (M5s), presidente della commissione di Vigilanza Rai, commentando gli sviluppi del caso De Luca: “Questa indagine è l’ennesima conferma del binomio inscindibile che si è creato tra il partito di Renzi e i problemi giudiziari, in quanto arriva dopo ‘mafia capitale’, il Mose, l’Expo, le dimissioni del sottosegretario Barracciu per le ‘spese pazze'”. “Anche io come De Luca spero che le indagini procedano in fretta e che si faccia chiarezza su una vicenda tanto ambigua quanto grave – sottolinea il deputato 5Stelle – Ma a prescindere dalle responsabilità dirette del presidente della Regione, è lui che ha scelto di mettere a capo della sua segreteria Carmelo Mastursi. In pratica era il suo braccio destro e De Luca ha detto una bugia dichiarando che Mastursi si sarebbe dimesso per eccessivo carico di lavoro. Un amministratore non può commettere un errore così grave e quindi deve rispondere anche di quanto fanno i suoi più stretti collaboratori. Insomma non vedo alternative: De Luca si deve dimettere”. “Ha subito minacce? Allora, un secondo dopo doveva chiamare i Carabinieri o uscire e presentarsi fisicamente in Procura per denunciare. Mi pare che non abbia fatto nessuna delle due cose”. Quanto a Renzi, per Fico il premier “deve smetterla di scaricare su altri le sue responsabilità. Ormai è segretario del Pd dal dicembre del 2013”. “La situazione di De Luca sembra molto più grave di quella di Marino. E comunque tra sospensioni per la legge Severino, la condanna per abuso d’ufficio e questi altri procedimenti è inaccettabile che la Regione Campania continui a essere in balia delle vicende giudiziarie dell’ex sindaco di Salerno. Eppure sarebbe semplice risolvere il problema alla radice”, “applicando la regola di M5S. Cioè che bisogna avere il casellario giudiziario intonso per potersi candidare”.