CASERTA – 1000 progetti fermi, 1000 cantieri non aperti e 3000 tecnici (minimo) che non lavorano E’ questa la conseguenza dello stato d’emergenza in cui verte la provincia di Caserta, a causa del malfunzionamento dell’ufficio provinciale del Genio civile. A denunciarlo, in una conferenza stampa che si terrà mercoledì 11 gennaio,
alle ore 12.00, presso la sede dell’ Ordine degli Ingegneri di Caserta, via Sant’Antonio da Padova 1, gli ingegneri, gli architetti, i geometri e i geologi casertani. Interverranno, spiegando le motivazioni della denuncia, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Caserta Vittorio Severino, il presidente dell’Ordine degli Architetti Enrico de Cristofaro, il presidente del Collegio dei Geometri Paolo Parente, il vicepresidente dell’Ordine dei Geologi della Campania Francesco Russo e il presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Armando Zambrano.
Nonostante i ripetuti solleciti da parte degli ordini di settore e della Regione Campania (cui fa capo direttamente l’ufficio del Genio civile), molte pratiche (secondo una stima interna all’ufficio stesso, sono 1000) aspettano l’autorizzazione sismica, necessaria per iniziare i lavori (il permesso di costruzione). Dal 2010, le pratiche ‘aspettano’ di essere esitate, concluse. Il problema è che se una parte di queste, circa 80, sono state smistate ad altri uffici provinciali campani (che funzionano secondo legge!) per una loro soluzione, le altre sono restate a Caserta, bloccate, non dando la possibilità alle imprese di lavorare (in un momento particolarmente critico per l’economia nazionale e casertana). Gli ingegneri di Caserta denunciano “nessuna disponibilità da parte dell’ufficio provinciale del Genio civile a collaborare”. Nessuna disponibilità “al dialogo”, come sottolinea il presidente Severino.
“Chiediamo un monitoraggio completo, chiaro nell’interesse di tutti – continua il presidente Severino -. Nell’interesse della cittadinanza, chiediamo dati più certi, sicuri”. Scopo degli ordini è quello di superare lo stato di empasse attuale. Bisogna eliminare l’attuale situazione emergenziale. “Per mancanza di organizzazione, è evidente che il Genio civile non è in grado di farlo”, dicono gli ingegneri. La proposta, dunque, è semplice. Come si è fatto nei mesi scorsi, le pratiche potrebbero essere smistate ad altri uffici provinciali che dovranno (e potranno) a loro volta concludere le suddette pratiche con l’emissione delle autorizzazioni sismiche.