La versione ufficiale è quella consueta: altri impegni istituzionali. La verità è nascosta, ma neanche tanto: flop politico o boomerang che dir si voglia. E’ saltato il convegno “Non rinunciamo a fare bene”, sottotitolo “Come l’Ambiente da problema deve diventare la condizione per lo sviluppo della città di Caserta”. L’iniziativa, organizzata dalla Biochemicals, era in programma per il 21 novembre all’Hotel Plaza. Lo slittamento(?) è stato annunciato tramite Fb da Carlo Marino. Una vera e propria beffa per l’ex consigliere comunale Pd di Caserta che doveva essere la star della giornata. L’evento infatti fungeva da trampolino di lancio per la sua autocandidatura a sindaco della città capoluogo (e le primarie?). Ma il battesimo per la sua investitura si è trasformato in un aborto. Fulvio Bonavitacola, uno dei relatori più importanti, forse proprio il più importante, ha dato forfait all’ultimo minuto. “Il Vice presidente della Regione Campania On. Fulvio Bonavitacola – scrive Marino sulla sua bacheca Fb – ha comunicato che per impegni istituzionali sopraggiunti non riuscirebbe ad essere al convegno… chiedendo a noi tutti di posticipare l’iniziativa per permettergli di essere presente, vista l’importanza del tema. Sentiti gli organizzatori, le personalità invitate e i parlamentari nazionali e regionali che dovevano intervenire si è deciso insieme di posticipare ad una nuova data l’evento…”. In attesa della nuova data (arriverà???) ci permettiamo di fare alcune considerazioni scontate più che maliziose. Basta scorrere rapidamente i nomi del parterre degli ospiti per comprendere (lo capirebbe anche un bambino) che è sfumato il tentativo di proporre il “modello De Luca” alle prossime comunali a Caserta. Non è un caso che a braccetto con Marino cammini da diverso tempo Giovanni Cusano, coordinatore provinciale delle liste di De Luca in provincia di Caserta. Il buon Cusano dopo aver mollato e bruciato Lucia Esposito (ricorderete il convegno col governatore alla Reggia) ha sposato la causa dell’ex consigliere comunale. Proprio Campania Notizie ha ricostruito l’incontro “segreto” tra i due all’Hotel City. Già allora svelammo la strategia del gatto (Marino) e della volpe (Cusano). E oggi i fatti ci danno ragione.
Al convegno, con relatore Pasquale Granata, sono stati invitati per i saluti Angelo Di Costanzo, presidente della Provincia di Caserta, e ben 14 rappresentanti politici e istituzionali. Ecco il lungo elenco: Vincenzo Cappello, presidente Pd Caserta, Raffaele Vitale, segretario provinciale Pd Caserta, Cira Napoletano, segretario cittadino Pd Caserta. Camilla Sgambato, deputato Pd, Vincenzo D’Anna, portavoce gruppo Ala alla Camera, Stefano Graziano, consigliere regionale e presidente Pd Campania, i consiglieri regionali di Campania Libera-Psi-Davvero Verdi, Luigi Bosco, Francesco Borrelli e Vincenzo Maraio, il consigliere regionale Giovanni Zannini (Centro democratico), Alfonso Piscitelli (Campania in Rete), presidente commissione Affari istituzionali Regione Campania, Gennaro Oliviero (Pd), presidente commissione Ambiente Regione Campania. Conclusioni affidate ad Amedeo Lepore, assessore regionale alle Attività produttive, e a Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della giunta regionale. In sostanza il parterre rappresentava una trasposizione politica dello schema regionale in salsa casertana. Ma con le dovute eccezioni. Gennaro Oliviero ha detto fuori dai denti (da squalo) che non ci sarebbe andato neanche se minacciato dai miliziani dell’Isis. Mentre la partecipazione del trio Graziano-Sgambato-Vitale si inseriva nella dinamica provinciale pro Marino e contro Tresca. L’obiettivo, non dichiarato ma palese, dell’ex consigliere comunale e autocandidato sindaco della città capoluogo era dimostrare di godere del pieno appoggio dei vertici nazionali, regionali e casertani del centrosinistra e dei verdiniani. Ma la rappresentazione scenico-politica è miseramente fallita con la mazzata della defezione di Bonavitacola. Al vicepresidente della giunta regionale è stato consigliato di non prestarsi al gioco del duo Marino-Cusano. Quindi niente convegno. Almeno per ora. E per il futuro, anche per le ultime vicende giudiziarie, addio “modello De Luca”. Non solo a Caserta.
Mario De Michele