Se prima poteva contare, numero più numero meno, sulla metà del partito, ora è senza dubbio in netta minoranza. Il futuro di Raffaele Vitale è segnato. Lo ha mollato anche il gruppo Marino. E già nella direzione di domenica 29 novembre sarà ridisegnato il nuovo assetto interno dei dem casertani. Come anticipato da Campania Notizie, a coronamento di una serie di incontri, ieri sera all’Hotel City, padrone di casa Giovanni Cusano, si è tenuto il vertice decisivo tra mariniani, Riformisti e, udite udite, caputiani. E sì, al tavolo della trattativa c’era anche Peppe Roseto. Al centro della discussione le posizioni delle diverse anime dem in vista della resa dei conti di domenica con il segretario provinciale. Alla riunione hanno partecipato ovviamente Carlo Marino, scortato dai fedelissimi Carlo Corvino e Gennaro Falco. Mentre per conto dei seguaci di Roberto Speranza erano presenti i capicorrente Dario Abbate e Luigi Munno. La presenza di Roseto, braccio destro di Nicola Caputo, conferma che si persegue un doppio obiettivo: liquidare Vitale e creare il “partito di De Luca” in ottica elezioni comunali, in primis a Caserta attorno alla figura di Marino (previe primarie), ma anche nelle altre città che andranno al voto per piazzare il maggior numero di candidati sindaco filo governatore. Ad onor del vero ieri sera il confronto è stato incentrato sull’assetto interno al Pd. Abbate dialoga già da tempo con Marino. L’ex consigliere comunale della città capoluogo ha fatto capire che non c’è più il patto di ferro con Graziano e Stellato. E i caputiani, che non hanno mai perso il legame con Cusano, hanno colto la balla al balzo per tentare la spallata definitiva a Vitale e company. Il segretario sperava di avere il sostegno di circa la metà dei membri della direzione. Ma ha fatto i conti senza l’oste Marino. Che sentendosi “trascurato” da Graziano e ritenendo più redditizio l’accordo con i dissidenti in chiave candidatura a sindaco di Caserta, è passato sulla barricata opposta e si è schierato con il fronte anti-Vitale. Questo è il chiaro orientamento emerso nel vertice di ieri. Con il nuovo posizionamento dei mariniani lo scenario numerico e politico nel Pd cambia, eccome. Vitale sarebbe irrefutabilmente un segretario di minoranza. Non a caso il volpone Cusano si leccava i baffi in vista della direzione. Ma anche perché via via si sta costruendo il “partito di De Luca”. Il suo sogno. Se Cusano si lecca i baffi, Roseto ha la bava alla bocca perché spera di prendere il posto di Vitale. A volte l’ambizione offusca la mente: non ci riuscirà mai perché oltre a caputiani e a Oliviero non lo vuole nessuno. Ci sono poi i Giovani turchi. Vedono di buon occhio l’allargamento del fronte dissidente che con l’aggiunta del gruppo Marino diventerebbe maggioranza. Diametralmente opposta è invece la strategia per le comunali a Caserta. Il loro candidato è e resta Enrico Tresca. Non solo. Capacchione e suoi boys non daranno mai il loro contribuito alla costruzione del “partito di De Luca”. Anzi lavorano e continueranno a farlo per affrancare il Pd dalla “dittatura” del governatore. Insomma, sul siluramento di Vitale sono tutti d’accordo, mentre in prospettiva è difficile immaginare un percorso comune. Ovviamente della partita fanno parte anche i pittelliani e Gennaro Oliviero. Lo squalo “buono” è costantemente in contatto con Caputo (lo è sempre stato) e nuota a pelo d’acqua pronto ad azzannare la preda. E mai come stavolta Vitale è a portata di denti. Sempre che da qui a domenica non ci siano piroette. Corvino e Falco sono campioni nel gioco delle tre carte. E posseggono il dono dell’ubiquità sedendosi a più tavoli contemporaneamente. Nelle prossime ore si terranno altri incontri. Ma stavolta la posizione dei mariniani sembra inamovibile. Addio Graziano e Stellato. E game over per Vitale.
Mario De Michele