La crisi che si è abbattuta in maniera trasversale sui partiti a livello nazionale, vive in provincia di Caserta e in Regione Campania, probabilmente il suo momento più alto. Lo sgretolamento del Pdl e del suo sistema di potere, e l’incapacità del Partito democratico di assumere una guida collegiale dei processi, al di la di individualità forti quali il governatore De Luca, ha determinato uno svuotamento progressivo dei partiti. Molti amministratori, quadri storici di partito, che hanno alle spalle carriere prestigiose e candidature importanti con risultati rotondi anche alle ultime regionali, non riescono più a trovare spazio all’interno dei partiti. E ciò è dovuto ad un duplice motivo: il primo è riconducibile alla riduzione dei posti disponibili nelle istituzioni (Senato e Provincia) che, spingendo autorevoli politici a ripiegare nei ranghi più bassi della vita pubblica, sta sbarrando ancor più, di fatto, le strade a tutti quelli che lavorano da sempre sui territori; il secondo motivo è la conseguenza del primo. Infatti, con meno posti nelle istituzioni vi è una maggiore chiusura difensivistica dei partiti, già cosiddetti dei pochi. Ecco quindi che i partiti non sono più in grado di declinare quei valori, quella capacità di attrazione e di aggregazione che hanno avuto sino ad oggi, assumendo la guida dei processi decisionali sui territori. Questo profondo malessere, non si è tradotto in uno sbandamento, ma, al contrario, ha determinato una ri-generazione valoriale che si è concretizzata nella Balena bianca, un contenitore politico che richiama la vecchia Democrazia cristiana, ma che ha l’ambizione di superarla in quegli aspetti che ne hanno determinato la fine e, nel contempo, di preservarne i valori e la forza che ne hanno fatto il più grande partito di sempre. Ma Balena bianca non è un partito, né un’associazione. E’ uno stile di vita democratico e cristiano. Insomma sarebbe un marchio doc del democristiano. Negli ambienti della politica si parla di oltre sessanta amministratori che hanno sottoscritto il progetto, tra consiglieri comunali, sindaci ed ex candidati alla Regione con ramificazioni anche nel napoletano dove il simbolo è subito diventato calamita per tanti che stanno vivendo la stessa situazione di difficoltà che si è verificata nel casertano. Da un conto sommario, sembrerebbe che la Balena bianca abbia arruolato un esercito in grado di esprimere nelle competizioni amministrative oltre quarantamila voti, per intenderci gli stessi che hanno raccolto assieme Campania libera e Fratelli d’Italia alle ultime regionali. Al momento non è possibile individuare un comitato promotore o dei fondatori, dal momento che chi ha messo in campo l’iniziativa si è guardato bene dal diffondere informazioni per trasformarla in una delle tante associazioni che affollano il panorama politico locale in cerca di uno spazio di agibilità. E’, comunque, possibile capire come il progetto si stia muovendo consultando il sito internet www.balenabianca.it su cui è caricata anche la carta dei valori del movimento.

 

 

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