Quasi 180 lavoratori a spasso con decine di uffici sanitari pubblici del Casertano, come i sert, i consultori familiari e i centri per effettuare la dialisi, sporchi perché senza pulizie da tre giorni. É quanto denunciano i sindacati che da mesi guidano la protesta degli addetti alle pulizie degli uffici di distretto e di 7 ospedali della provincia contro il nuovo appalto aggiudicato dall’Asl di Caserta. “Il 30 novembre – spiega Antonella Acanfora, segretaria provinciale del sindacato Flaica-Cub – è scaduto il contratto tra l’Asl e le coop che in questi anni hanno gestito il servizio di pulizia, così il Commissario straordinario dell’Asl Gaetano Danzi ha inviato ai direttori di distretto una nota in cui chiede di non far più entrare i lavoratori negli uffici, in attesa che subentri l’azienda torinese che si è aggiudicata l’appalto”. Per gli ospedali, invece, il servizio di pulizia viene effettuato in quanto una delle coop perdenti ha presentato ricorso al Tar. “Sono state tolte le chiavi agli addetti e in alcuni uffici dei distretti sono state cambiate le serrature – continua la sindacalista – alla fine il risultato è che gli uffici non si puliscono da tre giorni. Penso che in Italia sia la prima volta che accade una cosa del genere”. “Abbiamo presentato un esposto alla Commissione Nazionale sugli scioperi – spiega il segretario casertano della Filcams Cgil Benedetto Arricale – anche perché l’Asl, impedendo agli addetti di entrare già dal 30 novembre, giorno in cui era stato proclamato lo sciopero, non ha garantito neanche i servizi minimi previsti dalla legge 146 del 1990. Presto presenteremo anche un esposto alla Procura della Repubblica”. Il nodo riguarda il prezzo di 12 milioni di euro cui è stato aggiudicato il nuovo appalto, giudicato esiguo dai lavoratori – in totale 388 – che temono decine di esuberi e tagli al monte ore. L’azienda aggiudicataria, la RTICM Service, al momento non si è ancora espressa su eventuali tagli all’organico, ma “qualche funzionario Asl – dice Arricale – ha già avvisato gli addetti che se non troveranno un accordo con la RTICM saranno licenziati”.