Su un treno viaggiano a forte velocità, con valigie piene di rancore, le polemiche sui bilanci e sul tesseramento. Sul binario accanto procede a rilento il vagone delle trattative che, volenti o nolenti, dovranno riprendere a ritmo più spedito se si vuole scongiurare il commissariamento del partito. E’ ancora avvolto dalle nubi il futuro del Pd casertano. Dopo il terremoto provocato dalle dimissioni da segretario di Raffale Vitale la terra trema ancora sotto i piedi dei dem. Si susseguono le scosse di assestamento. Per ora nessuno ha riposto le sciabole nei foderi. E’ ancora presto per sotterrare l’ascia di guerra. Ma allo stesso tempo affiorano pallidi tentativi di ricomporre un puzzle andato in mille pezzi. Oggi si è tenuto un altro vertice tra i rappresentanti del fronte degli ex dissidenti. Ed è stata posta sul tavolo anche la questione tessere. Il nuovo terreno di scontro sta già mietendo vittime tra i Giovani democratici (oggi è stata occupata la federazione per protesta contro la campagna adesioni organizzata dal trio Stellato-Fiorenzano-Di Nardo). Ma il “caso” tesseramento riguarda anche gli adulti. Sembra che la macchina organizzativa non si sia fermata nonostante le dimissioni di Vitale. E ovviamente gli ex dissidenti non ci stanno. Da chi è gestito il tesseramento? Come e a chi vengono consegnate le tessere? Interrogativi finora senza risposta. E quindi a scanso di (ulteriori) equivoci (o blitz) bisogna fermare tutto, come del resto già chiesto dal presidente della commissione di garanzia Rosaria Capacchione. E Proprio sulla scrivania della senatrice approderà nelle prossime ore il documento del fronte anti-Vitale per bloccare il tesseramento. Ma, come dicevamo all’inizio, parallelamente al treno delle polemiche corre (con molte fermate) quello della trattativa. Al termine dell’incontro di oggi Dario Abbate ha chiesto alle altre componenti il “permesso” per un approccio con Stefano Graziano e Carlo Marino, i quali a detta dell’esponente Riformista, lo avrebbero contattato per avviare un confronto. Alla richiesta di Abbate i rappresentanti delle altre aree hanno risposto con una risata. Ma non hanno mostrato il disco rosso. Salutati gli amici(?) di schieramento Abbate si è diretto dopo alcune ore al fatidico incontro con Graziano e Marino. Di cosa hanno parlato? E’ stato sondato il terreno per verificare se ci sono le condizioni per un ampio consenso attorno al nome del successore del segretario dimissionario. Chi ipotizza l’elezione di un nuovo leader con numeri risicati o vuole il commissariamento (Pina Picierno) o vive sulla luna. Senza larghe intese, da Roma arriverà il niet alla convocazione dell’assemblea con contestuale invio di un emissario. Nel frattempo prevalgono i tatticismi. Abbate e Luigi Munno fanno da pontieri nella speranza di ottimizzare al massimo il ruolo di mediatori. In particolare Munno culla il sogno (destinato a restare tale) di diventare segretario. E si fa tirare volentieri per la giacca dai gruppi Graziano-Stellato, che a loro volta puntano a spaccare il fronte degli ex dissidenti. Se a ciò aggiungiamo che Marino e Giovanni Cusano cercano di sfruttare in ogni modo le dinamiche del partito in chiave comunali di Caserta allora la frittata è fatta. L’accordo non si farà mai. E a breve partirà il treno del commissario.
Mario De Michele