«Avvieremo dalle prossime settimane un confronto con i rappresentati istituzionali e sociali delle diverse municipalità napoletane, per ascoltare e condividere direttamente sul territorio, con una serie di audizioni itineranti, le questioni inerenti la presenza della criminalità organizzata e mettere in campo, insieme, strategie e azioni concrete per il loro contrasto. Iniziamo già domani aderendo e partecipando come commissione alla marcia contro le camorre “un popolo in cammino” promossa da tanti parroci, associazioni e organizzazioni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata» lo afferma la vicepresidente della commissione consiliare anticamorra Enza Amato al termine della riunione in cui si sono deliberate le prossime linee d’azione dell’organismo consiliare «La partecipazione alla marcia di domani è la prima tappa di un cammino che dovrà determinare risultati concreti: l’intera commissione, senza distinzioni partitiche, vuole restituire la necessità di una presenza delle istituzioni in verità troppe volte colpevolmente lontane, se non addirittura assenti a fronte di quella che resta la prima urgenza della nostra regione, la lotta a tutte le camorre. Nelle settimane successive alla marcia inizieremo una campagna d’ascolto territoriale, nelle municipalità di Napoli e nel casertano, a partire da Casal di Principe, volta a costruire, con la partecipazione delle istituzioni locali, delle associazioni e della cittadinanza, un vero e proprio programma d’azione da mettere in campo per strutturare politiche concrete di contrasto del crimine organizzato e promozione della legalità e della giustizia sociale. Inoltre» prosegue ancora la vicepresidente della II commissione speciale «avvieremo una serie di azioni sui beni confiscati il cui riutilizzo resta per noi prioritario nella più complessiva strategia da mettere in campo. Inizieremo con le modifiche funzionali alla legge regionale di merito, tanto bella quanto, ad oggi, del tutto disattesa, la definizione di linee di intervento che, finalmente, utilizzino la programmazione europea per costruire un programma dedicato al riutilizzo dei patrimoni sottratti ai clan, la presentazione in consiglio e la promozione del “Pacco alla camorra”, quindi l’approfondimento di questioni irrisolte, ma centrali, a partire da La Balzana a Santa Maria La Fossa, il più grande bene confiscato del sud Italia, tutt’oggi inutilizzato, che deve diventare il simbolo di una nuova stagione di legalità che parte dalla restituzione dei beni liberati dalle mafie. Questo ed altro» conclude Amato «è stato deciso all’unanimità, da tutta la commissione, e di questo sono particolarmente grata a tutti i suoi componenti: la camorra si combatte insieme, senza distinzioni, e la commissione, anche in attesa dell’elezione del presidente, sta lavorando in questo senso»