Anche l’iniziativa “Italia, coraggio!”, promossa dal Pd in tutt’Italia per il 5 e 6 dicembre, diventa terreno di un furibondo scontro a mezzo Facebook tra i dirigenti locali. Protagonisti Carlo Scatozza, responsabile provinciale dei pittelliani, e Cira Napoletano, segretario dem del circolo della città capoluogo. Sulla sua bacheca Fb Scatozza ha pubblicato un post per segnalare che a Caserta non ci sarebbe stato nessun gazebo del Pd. “Evidentemente – scrive l’esponente LabDem – qualcuno ha dato una comunicazione non vera… roba da pazzi. Se qualcuno vuol trincerarsi nel fatto che non si è ricevuta l’autorizzazione dal Comune invito la parlamentare (Camilla Sgambato, ndr) che avrebbe dovuto intervenire… a recarsi in prefettura per verificare il perché (se c’è una richiesta l’atto è molto grave, se non c’è una richiesta è una grave responsabilità politica. Iscritti e direttivo non hanno ricevuto alcuna comunicazione in merito)”. Dopo una discussione social con Benedetta Del Vecchio e Tommasina Casale, le quali hanno preso le difese della Sgambato e della Napoletano, è stato lo stesso segretario cittadino a replicare alle critiche di Scatozza. “Carlo se tu fossi venuto alla riunione di coordinamento ,o se mi avessi telefonato ti avrei chiarito. Ma tu preferisci altro. Comunque faccio chiarezza. Ho ricevuto martedì la comunicazione e ho dato la piena disponibilità. Prontamente ho chiesto al responsabile dell’organizzazione di provvedere a richiedere la disponibilità dello spazio. Mi ha detto confermandolo nella riunione del coordinamento che non c’era disponibilità. Ho provato a spostare il banchetto in altra piazza e la risposta è stata negativa. Le idee non camminano da sole, scrive ancora Napoletano – io coordino ma senza coordinamento che cavolo coordino. E ora basta con queste polemiche sterili. Se volete che questo partito funzioni rimboccatevi le maniche per fare e non per distruggere. E al contempo vi invito a discutere nei luoghi che il nostro partito ha individuato come deputati allo scopo”.
A questo punto la temperatura è salita alle stelle. Lancia in resta, Scatozza ha sferrato una serie di attacchi frontali contro la Napoletano. Parole al vetriolo. “Se la segretaria non riesce nemmeno a trovare forze per un banchetto si vede che non e’ cosa, vada a casa! Vedrò chi ha comunicato l’iniziativa se sei stata tu e’ da dilettanti”. E ancora: “Dimettiti – tuona Scatozza rivolgendosi alla Napoletano – per pietà di tutti anche per il tuo interesse. Il Pd cittadino non ha un segretario per manifesta incapacità di chi ricopre la carica, ciò lo pensano davvero tutti pure chi l’ha sostenuta, e’ imbarazzante e vergognoso ascoltare le sue tremende cazzate fuori contesto in una qualunque discussione, sei lo 0 assoluto”. La Napoletano controbatte invitando il pittelliano a presentare una mozione di sfiducia. “Leggi – afferma – lo statuto. Si fa così”. Un invito a nozze per Scatozza che replica a stretto giro: “Già ci sono le firme. Chi ti ha salvato finora lo ha fatto per pietà e l’assoluta insignificanza del tuo ruolo”. Immediata anche la controreplica del segretario del Pd del circolo di Caserta. “Perfetto. Non avere allora questi atteggiamenti mafiosi con me. Non me lo ha imposto il medico. La politica è esercizio libero. Ci sono le regole – sbotta Napoletano – inizia a rispettarle. Si presenta la mozione se passa si va a congresso. E smettila di giocare al politico. Boicottare non è degno di un democratico”. Durissima la risposta di Scatozza. “Tu sei un insulto ai democratici della città per la tua incompetenza e incapacità. La verità e’ rivoluzionaria”. Altrettanto veemente la controreplica di Napoletano. “Se essere competenti significa essere meschini come te, lo confesso sono insignificante e incompetente. L’educazione é figlia di un lungo percorso”. Chiusura col botto del responsabile provinciale di LabDem. “Credo tu sia completamente a digiuno di ogni cognizione di organizzazione della politica, vecchia o nuova che sia. Questo lo pensano tutti, altri alle tue spalle io te lo scrivi e te lo dico”. Un bel confronto tra amici di partito. Nel Pd già si respira un clima natalizio.
Mario De Michele