La polizia ha scoperto un traffico di stupefacenti destinati allo spaccio nelle piazze palermitane. L’indagine ha ricostruito l’asse criminale tra camorra e Cosa Nostra. Nell’ambito dell’indagine la Squadra Mobile di Palermo, diretta dal dottor Rodolfo Ruperti, ha eseguito sette misure cautelari nei confronti di soggetti responsabili di avere tenuto vivo, nel corso degli ultimi anni, uno dei più trafficati canali di comunicazione della droga, su scala nazionale: quello tra Napoli e Palermo. L’attività investigativa ha avuto una durata complessiva di circa 3 anni, nel corso dei quali i poliziotti palermitani hanno registrato il tentativo, sempre frustrato da sequestri ed arresti, di immissione nel mercato dello stupefacente di fiumi di hashish, provenienti da Napoli. Durante l’inchiesta complessivamente, oltre mezza tonnellata di hashish e di cocaina, per un giro di affari di circa cinque milioni di euro, è stata sequestrata dagli agenti che hanno arrestato, anche, decine di insospettabili “corrieri”. Tra i destinatari delle misure cautelari anche alcuni soggetti vicini alle famiglie mafiose di “Brancaccio” e “Porta Nuova e a clan camorristici. L’occultamento dello stupefacente, una volta giunto a Palermo, avveniva anche grazie alla preziosa collaborazione di un insospettabile “colletto bianco”, impiegato in un ufficio di consulenza fiscale e, quindi, in condizione di stipulare contratti di affitto di box e magazzini senza destare sospetti.

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