“O si chiude entro Natale oppure salta il tavolo”. E’ un vero e proprio ultimatum quello lanciato dai Giovani turchi del circolo Pd di Caserta alle altre componenti del fronte anti-Napoletano. In sostanza Rifare l’Italia concede un altro giorno di riflessione a Riformisti, pittelliani, caputiani e “neutrali” per sciogliere il nodo della sfiducia al segretario cittadino. Per i seguaci di Orfini prima di defenestrare Cira Napoletano bisogna mettere nero su bianco il nuovo organigramma. A partire dal successore del segretario. Senza il new team, con nomi, cognomi e ruoli, i Giovani turchi si sfileranno. E batteranno altre strade, incluse quelle che conducono a Carlo Marino o al ritorno di fiamma con la stessa Napoletano, che però di fatto è politicamente già “sfiduciata”. Ma al momento l’intenzione dei rappresentanti di Rifare l’Italia è portare a compimento il progetto abbozzato, anzi in gran parte delineato, con le altre anime dem del circolo della città capoluogo che voglio liquidare la Napoletano. Ma pretendono patti chiari per un’amicizia lunga. Riformisti, pittelliani, caputiani e “cani sciolti” invece vorrebbero prima cacciare l’attutale segretario e solo successivamente chiudere l’accordo sul nuovo gruppo dirigente. Solo una questione di tempi? Macché. Numeri alla mano (20 componenti del coordinamento cittadino su 54) i Giovani turchi rivendicano la scelta del segretario. Hanno indicato Vincenzo Letizia. Ma finora le altre correnti dem non hanno alzato disco verde sia perché non gradiscono il nome, sia e soprattutto perché vorrebbero discutere del futuro del circolo a carte sparigliate (dopo la dipartita di Napoletano) per avere maggiori margini di manovra e pesare di più pur essendo numericamente minoritarie rispetto all’area di Rifare l’Italia. Un giochetto al quale i Giovani turchi ovviamente non si presteranno. Anzi, per loro il tempo è scaduto. Se entro Natale non troveranno sotto l’albero la confezione regalo con tutti i nomi della nuova segreteria faranno saltare il tavolo. E andranno per la loro strada.
Mario De Michele