Il Coro delle voci bianche del Teatro San Carlo ha aperto oggi nella stazione Garibaldi di Napoli la cerimonia in ricordo della strage del treno rapido 904; a trentuno anni dal 23 dicembre 1981, ancora non si conosce tutta la verità sulla strage che causò 16 vittime, tra cui alcuni bambini. Erano le 12.55 quando il rapido 904 lasciò la stazione ferroviaria di Napoli diretto a Milano, dove non arrivò mai. ”Sono 31 anni di attesa, di aspettative, di delusioni e di speranze mancate – ha detto Rosaria Manzo presidente dell’associazione Feriti e familiari delle vittime della strage del rapido 904 – ma siamo ancora qui a chiedere verità e giustizia confidiamo, come diversamente non potremmo fare, nella magistratura”. Una speranza di giustizia e verità data – come riferito – dall’apertura, probabilmente, a inizio 2016 del processo di appello contro Totò Riina. ”Speriamo – ha affermato Manzo – che in appello si faccia finalmente luce sui grovigli e gli interessi nascosti che sono dietro la strage. Siamo fiduciosi e speranzosi che si possa mettere finalmente un punto definitivo”. Alla cerimonia, hanno partecipato, tra gli altri, il prefetto, Gerarda Pantalone, il sindaco, Luigi de Magistris, ed i vertici delle forze dell’ordine. ”Su questa strage – ha sottolineato de Magistris – la verità non è ancora stata disvelata fino in fondo soprattutto rispetto agli intrecci tra terrorismo, mafia, pezzi di istituzioni e probabilmente della politica. Quella è stata una delle stagioni più buie della Repubblica e lo Stato deve avere la forza di sradicare la mala pianta che è ancora all’interno delle istituzioni democratiche”. Al termine della cerimonia, arricchita dalla lettura dei messaggi inviati dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, è stato osservato un minuto di silenzio ed è stata deposta dal Comune di Napoli una corona all’inizio del binario 11 da cui partì 31 anni fa il rapido 904.

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